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La crisi non dà tregua: 28mila famiglie indebitate fino al collo. Il rischio è l’usura

Rischio usura per 28mila famiglie indebitate fino al collo. La crisi non risparmia nessuno

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TORINO – Ventottomila famiglie piemontesi sono esposte a indebitamento eccessivo e ben trentaseimila piemontesi sono giocatori d’azzardo a rischio. Questi sono alcuni dati illustrati nel corso della presentazione, tenutasi ieri nella Sala delle Bandiere di Palazzo Lascaris, del report di Ires Piemonte a cura dell’ Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento.

Rischio usura

«L’altissima pericolosità sociale del sovraindebitamento e di una delle sue possibili e peggiori conseguenze, l’usura, è ormai riconosciuta trasversalmente dalle varie forze politiche e sociali. Per questo motivo l’Osservatorio ha prodotto questa pubblicazione, sulla base della ricerca di Ires Piemonte, allo scopo di offrire suggerimenti utili e concreti. La legislazione regionale e nazionale ha recentemente istituito strumenti efficaci per aiutare le vittime ad uscire dal vortice del sovraindebitamento e dell’usura.  L’Assemblea legislativa piemontese ha anche approvato una legge per contenere il fenomeno del gioco d’azzardo che, ancorché legale, è una delle causa principali del sovraindebitamento», con queste parole Giorgio Bertola (componente dell’Udp delegato all’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento) ha portato il saluto del Consiglio regionale presentazione del report “Sovraindebitamento e usura 2019”, realizzato da Ires Piemonte e a cura dell’Osservatorio.

Colpa della crisi

Secondo il direttore di Ires Piemonte, Marco Sisti, è «evidente il legame tra la crisi da eccessivo indebitamento e il pericolo di essere vittima dell’usura». Attraverso poi gli interventi del presidente di Ires Mario Viano e del ricercatore Renato Cogno, vengono evidenziati i dieci dati statistici che nel report disegnano la situazione: 13.500 (tra il 2015 e il 2017 iscritte al Tribunale di Torino) esecuzioni forzate a carico dei sovraindebitati inadempienti; 55 denunce per reati di usura presentate tra il 2014 e il 2016; 28.000 nuclei familiari ogni anno sono afflitti da un indebitamento eccessivo (come stimato dalla Banca d’Italia); 11.000 persone hanno chiesto prestiti al Monte dei pegni di Torino nell’ultimo biennio; 24% è la soglia oltre la quale il prestito è da considerare usurario (Banca d’Italia, settembre 2018); 36.000 sono i piemontesi giocatori d’azzardo a rischio; 28% è la percentuale di adulti privi di nozioni economiche minimali nel nord ovest italiano; 3.800 sono le persone che si sono rivolte alle Fondazioni antiusura tra il 2015 e il 2017; 346 i casi che hanno avuto beneficio dalla procedura di gestione della crisi da sovraindebitamento attraverso gli organismi di composizione della crisi dal 2016; 149 le scuole che hanno partecipato ai corsi di educazione finanziaria e cultura della legalità dal 2012 di Libera Piemonte e promossi dall’Osservatorio.

Prevenzione a scuola

Renato Cogno, autore della ricerca con Maria Cristina Marcosano, ha infine spiegato l’importanza «della prevenzione a scuola e nelle famiglie, che ricorrono spesso al credito al consumo ma sono sovente prive di una adeguata educazione finanziaria: le fondazioni antiusura e lo stesso Osservatorio svolgono una importante attività attraverso corsi, come quelli sull’uso responsabile del denaro».

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