Ambiente e Natura
Biossido di azoto superiore ai limiti di legge: gli inquietanti risultati ottenuti a Torino
I campioni analizzati mostrano che i torinesi respirano un’aria decisamente più inquinata di quella che si aspettavano. Corso Novara, Via Cigna e Ospedale le Molinette tra i luoghi più inquinati. Ecco i risultati ottenuti grazie alla collaborazione dei cittadini di Torino e provincia
TORINO – Sono stati presentati presso Envipark i risultati della campagna di monitoraggio civico della qualità dell’aria “Che aria tira?” organizzata dal Comitato Torino Respira. Alla campagna hanno aderito oltre 200 cittadini che hanno acquistato e installato 300 campionatori passivi per il rilevamento del biossido di azoto, presso la propria abitazione o un luogo importante per loro, come il posto di lavoro, la scuola dei figli o il parco in cui vanno fare sport.
I cittadini che hanno aderito alla sperimentazione
«L’adesione di oltre 200 cittadini, che hanno pagato di tasca propria i campionatori, è stata molto incoraggiante e ci ha confermato che il problema della qualità dell’aria è molto sentito dai torinesi. – ha commentato il Presidente del Comitato Torino Respira Roberto Mezzalama introducendo la presentazione dei dati – Speriamo che questa partecipazione ampia e i risultati ottenuti, che purtroppo confermano una situazione critica, siano di stimolo alle amministrazioni competenti per intraprendere azioni incisive per ridurre le emissioni».
Gravi effetti sulla salute
Il biossido di azoto è un inquinante che può provocare seri effetti negativi sulla salute e che viene generato per circa il 60% dal traffico veicolare, sia a livello urbano che a livello regionale, con un contributo preponderante (93%) da parte dei motori diesel. Tutte le circoscrizioni di Torino sono state interessate dal campionamento che, al netto dei campionatori persi o danneggiati, ha consentito di raccogliere 274 dati utili. Otto campionatori sono stati posizionati vicino a scuole, 4 elementari e 4 superiori. Uno presso l’Ospedale Molinette.
#Che aria tira?
I campionatori sono stati esposti durante il mese di febbraio e alla fine della campagna sono stati raccolti e spediti alla Gradko environmental, laboratorio inglese che produce i kit utilizzati da “Che aria tira?”, dove sono stati analizzati secondo il metodo BS EN 13528, che specifica i requisiti prestazionali generali per campionatori diffusivi utilizzati per la determinazione della concentrazione di gas e vapori in aria ambiente.
Centraline Arpa
Per calibrare i dati, 4 campionatori sono stati posti nei pressi delle centraline ARPA, e i risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli misurati da ARPA nello stesso periodo. Per ottenere una migliore calibrazione, sono stati utilizzati gli analoghi confronti fatti a Milano, Brescia e Roma durante le campagne organizzate con la stessa metodologia dall’associazione “Cittadini per l’aria”. Questi i principali risultati del monitoraggio, dettagliati nelle slide allegate e visualizzabili sulla mappa interattiva oggi pubblicata.
I cittadini che hanno collaborato
Oltre 200 cittadini di tutte le circoscrizioni di Torino hanno partecipato al monitoraggio, insieme a cittadini dei Comuni di Beinasco, Borgaretto, Bruino, Cambiano, Cirié, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Orbassano, Rivoli, Settimo T.se, Venaria e Vinovo. La campagna “ Che aria tira?” ha avuto una partecipazione molto alta in rapporto alla popolazione se confrontata con altre città come Milano o Roma: Milano 294 con 1,3 di milioni abitanti; Roma 150 con 3,3 milioni di abitanti, Torino 274 con 887 mila abitanti. I risultati ottenuti sono in linea con i livelli di accuratezza registrati nelle campagne analoghe svolte a Brescia, Milano e Roma e con i risultati ARPA del periodo di monitoraggio.
Valori medi annui
I valori di concentrazione media annua stimata grazie ai dati della campagna sono in linea con i valori medi annui misurati dall’ARPA nei 4 anni precedenti (48,6 µg/m3 contro 48,9 µg/m3). Tuttavia, i valori massimi sono risultati più alti (85 µg/m3 contro 79,20 µg/m3).
Il 91% dei siti campionati ha concentrazioni superiori al limite di legge di 40 µg/m3 su base mensile (96% a Milano nel 2017).
L’84% dei siti campionati ha concentrazioni superiori al limite di legge di 40 µg/m3 su base annua (84% a Milano, 60% a Roma, 10% a Brescia).
I 10 siti di Torino con le maggiori concentrazioni di NO2 si trovano in 5 delle 8 circoscrizioni e in generale sono localizzati presso arterie stradali con traffico molto intenso.
La più alta concentrazione in Corso Novara
Il sito con le concentrazioni più alte di NO2 è l’incrocio tra Corso Novara e Via Cigna, seguito da Corso Principe Oddone e Piazza Baldissera. Questi siti scontano le scelte sul traffico fatte in questa parte della città, dove si è costruita un’autostrada tra le case. I 10 siti di Torino con le concentrazioni più basse sono tutti localizzati in collina o in prossimità di parchi e aree verdi. I siti con i valori più bassi di tutta la campagna di monitoraggio sono localizzati fuori Torino.
Le scuole
Tutte le scuole campionate superano i limiti di legge e presentano valori tra 2 e 3 volte più elevati del valore raccomandato dall’OMS (20 ug/m3). In un caso, quello del Liceo Alfieri, in corso Dante, il valore misurato è tra i 10 più alti in città. L’unico campionatore installato presso l’Ospedale Molinette ha superato i limiti di legge, nonostante fosse collocato al secondo piano e non direttamente sulla strada.
La Collina di Superga
A Torino un solo sito campionato, sulla collina di Superga, presenta concentrazioni inferiori ai limiti raccomandati dall’OMS. L’analisi preliminare degli effetti sulla salute mostra che solo il 16% dei siti campionati non presenta rischi per la salute secondo i valori della legislazione, mentre il restante 84% mostra rischi di aumento della mortalità per individui oltre i 30 anni che vanno dal 5,5% a oltre il 16%.
C’è bisogno di misure preventive
Anna Gerometta, Presidente dell’Associazione «Cittadini per l’aria» che ha promosso le campagne di monitoraggio di Milano, Brescia e Roma ha così commentato i risultati: «Direi che dai dati di Torino emerge che è essenziale che le amministrazioni competenti si impegnino ad adottare nel più breve tempo possibile misure per ridurre l’NO2. E quindi una ZTL che abbia adeguato livello di ambizione (almeno euro 4 subito e euro 5 entro breve), ciclabilità, sharing e trasporto pubblico per raggiungere Torino e circolare al suo interno senza danneggiare la salute propria e altrui».
Per ulteriori informazioni, è possibile visionare la Mappa concentrazioni NOx su base annua