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OLIMPIA CICOGNA, LA PALLAVOLO E IL BENESSERE
Torino, 14/06/2019: Olimpia Cicogna, torinese, nata a Ciriè nel 1997 è una giocatrice di pallavolo, con alle spalle due stagioni nel campionato nazionale
Torino, 14/06/2019: Olimpia Cicogna, torinese, nata a Ciriè nel 1997 è una giocatrice di pallavolo, con alle spalle due stagioni a buon livello nel campionato nazionale di Serie B1 femminile, appassionata anche di Beach Volley.
Parliamo un po’ del tuo futuro. Sai già dove giocherai la prossima stagione?
“Si, ma bisogna attendere l’ufficialità da parte della società”.
Quali sono i tuoi obiettivi personali?
“Sento di poter ancora crescere, di alzare il mio livello. Molto dipende ovviamente anche dall’allenatore, dalla squadra con cui ci si trova a giocare e da altri fattori, ma a parte tutto questo, voglio migliorare sia da un punto di vista tecnico che atletico e anche nell’approccio alla competizione.”
Hai giocato un po’ da banda (schiacciatore che riceve N.d.R.) e un po’ da opposto (ruolo offensivo principale N.d.R.): dove ti trovi meglio?
“Giocando a beach ho imparato anche a ricevere e in Serie C per un anno intero ho fatto la banda. Mi metto a disposizione del coach e delle esigenze della squadra. Potendo scegliere, essendo mancina ed essendo stata allenata da opposto sin dalle giovanili, alla fine credo che quello sia il ruolo che mi è più congeniale.”
La stagione è finita da qualche settimana. Cosa stai facendo per non perdere troppo la preparazione?
“Gioco un po’ a beach, anche se quest’anno non faccio tornei come gli anni scorsi. Per ora è più che altro un divertimento puro, un modo per restare in movimento e per toccare la palla. Poi sto facendo il Programma di Purificazione che mi è stato suggerito da alcuni amici sportivi di alto livello.”
Di cosa si tratta?
“E’ un programma ben preciso di esercizio fisico, sauna e nutrizione. E’ stato sviluppato da L. Ron Hubbard per permettere di eliminare gli effetti dannosi di tossine, veleni e altri prodotti chimici che inevitabilmente il corpo assorbe e che rappresentano una barriera al benessere spirituale, mentale e fisico.”
Molti atleti fanno scelte che potremmo definire di tipo “olistico”, per migliorare anche da un punto di vista sportivo. C’è l’idea che l’attività fisica vada supportata anche da un lavoro interiore. E’ per questo che lo stai facendo?
“Può darsi. Sinceramente non ho pensato in modo così profondo alla cosa. Per me è ovvio che il corpo subisca delle influenze anche negative da ciò con cui entra in contatto. Io non ho mai fatto uso di droga, ad esempio, e bevo pochissimi alcolici, ma tutto ciò che mangiamo, l’aria che respiriamo, le radiazioni che circolano, i farmaci di composizione biochimica, i conservanti e moltissime altre cose sono quasi inevitabili. Ed è inevitabile che creino problemi alla nostra capacità di pensare e di vivere bene. Questo è un programma pratico e specifico che permette di liberarsi definitivamente di tutto questo e di essere molto meno soggetti agli effetti dannosi in futuro. Quindi ritengo che, indipendentemente dalle scelte di orientamento religioso o spirituale, sia adatto proprio a tutti.”
Tornando alla pallavolo, prima dicevi che vuoi migliorare anche l’approccio alla competizione. Cosa intendi?
“Chi mi ha allenato o chi sta in squadra con me sa che ce la metto tutta, anche quando non gioco bene. Però il mio coach della stagione passata mi ha fatto notare che ho alcuni momenti di calo di tensione che si riflettono sul mio modo di stare in campo e a volte faccio fatica a rientrare in partita. Questo è sicuramente un punto di maturazione fondamentale.”
Hai in mente di salire ancora di categoria?
“Ci sono giocatrici di altissimo livello. Ormai nel mio ruolo se non sei alta un metro e novanta sei considerata bassa. A me mancano una decina di centimetri (ride), ma vorrei sopperire lavorando con impegno ancora maggiore per esaltare le mie qualità, senza pormi limiti.”
Olimpia deve ancora compiere ventidue anni. Il tempo per il salto di qualità non manca.
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