Ambiente e Natura
Smog a Torino e in Piemonte, la nuova giunta regionale: «le misure non hanno funzionato, rivedremo le regole»
Si è da poco insediata la nuova Giunta Regionale e già si parla di cambiamenti. In questo caso, per quel che riguarda l’ambiente e nella fattispecie lo smog in città. E la Ztl?
Si chiama ‘Bacino Padano’ ed è l’accordo siglato a suo tempo dalle Regioni che ne fanno parte per il settore ambientale e qualità dell’aria. L’accordo è stato in essere fino a maggio, tempo in cui si è andati a votare per le elezioni regionali, che hanno portato al cambio della guardia, spodestando Sergio Chiamparino e facendo eleggere Alberto Cirio. Qualche giorno fa, poi, si è insediata la nuova Giunta, e ora arrivano le prime dichiarazioni d’intenti – come quella del neoassessore Matteo Marnati, che ha subito fatto sapere che l’accordo sul Bacino Padano è da rivedere. Ecco perché.
Pochi vantaggi e tanto smog
Secondo l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, dopo aver preso visione del rapporto annuale dell’ARPA Piemonte sullo stato dell’ambiente, le misure adottate fino a oggi dal Bacino Padano non hanno funzionato granché. A detta di Marnati, servirebbero provvedimenti atti a blindare le normative per i prossimi dieci anni. Poi, riferendosi alla tanto discussa Ztl di Torino, sottolinea che la faccenda è da valutare attentamente, partendo dai numeri, ed evitare di demonizzare l’auto tour-court. Difatti, a concorrere a rendere l’aria di città sempre più irrespirabile non sono soltanto i mezzi a motore, ma anche il riscaldamento delle abitazioni. In più, fare un cerchio su una cartina della città non è il modo più efficace di combattere l’inquinamento. L’ideale, anche se è giusto che di questo se ne occupi l’Amministrazione Comunale, sarebbe che ci fosse maggiore dialogo tra le istituzioni.
Le diverse fonti d’inquinamento
È vero, a concorrere all’inquinamento (che sia dell’aria o dell’ambiente) non sono soltanto auto, furgoni, camion e così via, ma anche altre fonti. Tra queste il già citato riscaldamento delle abitazioni, le aziende zootecniche, l’agricoltura intensiva, l’uso di determinati elettrodomestici e apparecchiature elettroniche, la plastica, i detersivi eccetera. In alcuni casi è più facile intervenire, mentre su altri meno. Tuttavia, avrebbe assicurato l’assessore all’Ambiente, si farà il massimo possibile per intervenire. Staremo a vedere.