Salute
Sanità a Torino: nasce il laboratorio 3D per sperimentare nuove metodiche di intervento
Alla Città della Salute di Torino, un’equipe tecnologica per ricostruire il volto dei pazienti nei casi più complessi: è il reparto di Chirurgia Maxillofacciale universitaria che, da ora, si avvale della tecnologia 3D. Tutto quello che c’è da sapere
La tecnologia compie grandi passi ogni giorno: dal nuovo servizio mobile 5G appena sbarcato a Torino, il campo delle nuove possibilità si estende anche alla sanità e alla salute. È il caso della tecnologia 3D che dalla virtualità arriva alla pratica clinica in sala operatoria. Più nello specifico, stiamo parlando del reparto di Chirurgia Maxillofacciale universitaria della Città della Salute di Torino, dove è nato un laboratorio in 3D di chirurghi e ingegneri per sperimentare nuove metodiche di intervento atte a ricostruire il volto dei pazienti nei casi più complessi.
L’avanguardia a Torino
L’innovazione in campo medico ha un volto; anzi più volti: sono i chirurghi della Chirurgia Maxillofacciale diretta dal professor Guglielmo Ramieri e gli ingegneri del gruppo di ricerca dei professori Stefano Tornincasa ed Enrico Vezzetti del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino. La sinergia vincente delle due equipe ha permesso di creare un laboratorio 3D, in cui le più moderne tecnologie tridimensionali permettono di studiare i pazienti che afferiscono al reparto di Chirurgia Maxillofacciale per problematiche traumatologiche o ricostruttive.
Tecnologia per tutti
Il laboratorio realizzato all’interno del reparto ha consentito di rendere la tecnologia utilizzabile per tutti i pazienti che necessitino di interventi ad alta complessità. Tutto ciò ha permesso di aumentare la precisione in sala operatoria, l’efficacia e la sicurezza – ottimizzando altresì il tempo di realizzazione.
Come funziona il laboratorio 3D
In una nota di Città della Salute si spiega come il laboratorio sia dotato di una postazione per l’elaborazione virtuale 3D dei modelli anatomici. Dopo di che, per coadiuvare la pianificazione degli interventi chirurgici, questi modelli vengono poi realizzati con una stampante 3D. Le ricostruzioni stampate in 3D in laboratorio sono infine trasferite in sala operatoria sul paziente. Questa unione di tecnologie ed esperienza clinica ha così permesso di sviluppare nuovi protocolli di diagnosi e cura dei pazienti, con la possibilità di trasferire la pianificazione degli interventi in sala operatoria. «La pianificazione digitale – spiega nella nota il dottor Emanuele Zavattero, chirurgo Maxillofacciale ospedale Molinette – consente di ricreare un modello del paziente e, tramite software dedicati, progettare l’intervento chirurgico, in modo da ottenere soluzioni personalizzate per ogni paziente. Si tratta di un passo avanti nella personalizzazione della chirurgia, con lo scopo unico di migliorare i risultati e rendere le procedure più sicure».
Già 30 interventi riusciti
All’interno delle sale operatorie della Città della Salute di Torino si ha già avuto la possibilità di eseguire 30 interventi chirurgici ad alta complessità del volto proprio grazie alla pianificazione chirurgica virtuale, integrata con le tecnologie di stampa additiva. «I successi maturati in queste prime esperienze hanno portato nelle scorse settimane alla sottoscrizione di un accordo quadro di collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino e il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino. l’intento è quello di consolidare le attività di ricerca e formazione già in essere ed estendere le attività di studio e sperimentazione delle tecnologie 3D in ambito chirurgico a un più ampio spettro di specialità cliniche», conclude la nota.