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Torino che non va

No alla chiusura delle edicole Torinesi: la proposta di Silvio Magliano

Sempre meno edicole in Italia e a Torino. Ma un’ancora di salvezza c’è: ecco la proposta di Silvio Magliano. Chi di voi è d’accordo?

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Edicola Silvio Magliano

TORINO – Riconversione e riduzione delle tasse per salvare le edicole. «La mia proposta, questa mattina, in Commissione – dichiara Silvio Magliano capogruppo Moderati del Consiglio Comunale di Torino –  si facciano sperimentazioni per fermare l’emorragia di chiusure. In passato, un simile progetto, applicato con lungimiranza, ha fatto rinascere il Quadrilatero. Sulla riduzione di IMU e Cosap, si prenda esempio da Comuni quali Forlì e Firenze».

La politica deve dare risposte

«La crisi – dell’economia e dell’editoria – morde. Gli edicolanti chiudono. Quando non chiudono, faticano. Una situazione alla quale la politica deve dare risposte. Nella Commissione di questa mattina ho proposto alla Giunta due proposte concrete – continua Magliano – La prima, strutturale: si lanci un progetto pilota che consenta ai titolari di queste attività di allargare la propria offerta commerciale, aumentando di conseguenza gli introiti. La sola “normativa del 49%” non si è dimostrata, realtà alla mano, sufficiente. Il passato di questa città, con la positiva esperienza del Quadrilatero, dimostra che la strada è percorribile e il successo non è un’utopia».

La riduzione delle tasse

La seconda, relativa alla tassazione: si abbassino (anzi, ove possibile si azzerino) le aliquote IMU o Cosap per le attività di questo tipo (le uniche a pagare per entrambe le voci). Forlì (che ha previsto una riduzione del 100% trasformando i chioschi edicole in Info Point), Firenze (75%), Foggia, Asti, Carmagnola e altre realtà locali sono la prova che l’idea è praticabile.

Le risposte della Giunta

«Prudenti fino all’immobilismo le risposte che ho ricevuto della Giunta: i Dirigenti presenti in Aula hanno dimostrato più apertura e puntualità. Non è facendo i conti in tasca agli edicolanti che si risolve il problema, come invece ho sentito fare, a verbale, in Sala Orologio. Se anche l’Amministrazione considera le attività di questo tipo non soltanto la fonte di reddito per tante famiglie, ma presidi sul territorio, si dia da fare per salvarle. Per la Città, riscuotere oggi una cifra ridotta è un’opzione migliore rispetto a non incassare un euro, pur di una cifra teorica maggiore, domani. Questo sarà lo scenario, infatti, se le attività dovessero continuare a chiudere. E rinunciare oggi a una parte degli introiti significa limitare per il prossimo futuro l’aumento, esponenziale, della spesa per arginare l’emergenza sociale. La Sindaca Appendino ha recentemente promesso un biennio 2020-2021 di investimenti. Questo è un ambito nel quale un investimento è fondamentale. Lo pensa anche la Giunta? Alle parole seguano i fatti e si agisca secondo priorità», conclude Magliano.

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