Torino che non va
Ciclabile di corso Francia estremamente pericolosa. «Ma non ci sono fondi per intervenire»
Occorrerebbero 160mila euro per intervenire, ma non ci sono. E la pista ciclabile continua a essere estremamente pericolosa
TORINO – Quattro anni di promesse: tutte a vuoto. I dissuasori, pericolosissimi, non saranno né rimossi né coperti. In Commissione la Giunta ammette la pericolosità dei manufatti, ma poi si trincera dietro questioni di bilancio: «Non ci sono fondi per intervenire». Parziale apertura finale con l’ipotesi di chiedere risorse finanziarie all’Assessore al Bilancio, spiega in una nota Silvio Magliano Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Lapietra ammette che la pista è pericolosa
«Un surreale “approfondimento” (impossibile scrivere il termine senza le virgolette) in Commissione e poche, rapide parole per confermare ufficialmente quanto avevamo già abbondantemente inteso: i cilindri in metallo lungo la pista ciclabile di corso Francia non saranno né rimossi né coperti. L’Assessora Lapietra ammette la pericolosità della pista e giustifica il mancato intervento con la penuria di risorse finanziarie», continua Magliano.
Mancano 160mila euro
«Non abbiamo 160mila euro per un intervento completo», sostiene. Ma noi non osiamo chiedere tanto: ci accontenteremmo della rimozione dei dissuasori, che tutte le segnalazioni indicano come l’elemento di maggiore pericolosità. I limiti di velocità nel controviale sono soltanto un pannicello caldo. «Nessun passo avanti è stato fatto rispetto alla precedente mia interpellanza sul tema. Auspichiamo ora che la Giunta decida di trovare le risorse», conclude Magliano.