Piemonte: ventuno morti per coronavirus. Ospedali blindati

Tampone o non tampone? Sì, per chi presenta sintomi ma stop per tutti gli asintomatici. Il Piemonte si allinea alla Lombardia, e i test si faranno soltanto in ordine di priorità. L’Unità di Crisi della Regione ha così decretato, poiché nei soggetti asintomatici, «il test non appare sostenuto da razionalità scientifica e potrebbe addirittura essere fuorviante». Il governatore Cirio, intanto, fa sapere che la Regione è pronta a «misure ancora più drastiche», se necessario. E intanto, il numero dei decessi in Piemonte sale a ventuno.

Sospesi gli screening

Non solo stop ai tamponi per gli asintomatici da Coronavirus, ma per ridurre il rischio di contagio e rallentare la diffusione dell’epidemia sono stati sospesi anche gli screening per i malati oncologici. Rimangono in essere soltanto gli esami di approfondimento raccomandati per chi sia risultato positivo al test di screening. E se le misure di contenimento non dovessero bastare, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha dichiarato che si è pronti a un inasprimento di queste. Tuttavia, il giudizio è demandato all’Unità di Crisi regionale e al Comitato scientifico appena istituito: se quanto atteso per oggi non riterrà sufficienti le misure sinora adottate «siamo pronti ad appoggiare nei confronti del Governo le misure ancora più restrittive chieste dal governatore della Lombardia Fontana. La vita di ogni persona viene prima di tutto», ha sottolineato Cirio.

I numeri del contagio e delle vittime in Piemonte

Nel momento in cui scriviamo le vittime del coronavirus covid-19 in Piemonte sono ventuno, ma è un bilancio che si preannuncia destinato ad aumentare – dato che tra il pomeriggio e la sera di ieri ci sono state 4 morti negli ospedali di Asti, Biella, Cuneo e Novara. Sempre in questo momento le persone risultati positivi al covid-19 sono 501. Territorialmente, riporta la Regione Piemonte, i casi sono così distribuiti: 159 a Torino, 68 ad Asti, 105 ad Alessandria, 36 a Biella, 17 a Cuneo, 27 a Novara, 24 a Vercelli e 13 nel Verbano-Cusio-Ossola. I casi positivi provenienti da fuori regione sono 19, mentre 33 sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoveri in Terapia intensiva sono 75. Le persone in isolamento domiciliare sono 86.

Il servizio di pre-triage a Torino

La Città della Salute di Torino per resistere all’emergenza e cercare di contenere la diffusione dell’epidemia ha attivato un servizio di pre-triage «su tutto il flusso pedonale e veicolare in entrata a Molinette, Regina Margherita, Sant’Anna e Cto». Il servizio si basa sul controllo dell’eventuale stato febbrile e di altri sintomi. Altri provvedimenti prevedono l’obbligo tassativo di indossare la mascherina per il personale sanitario e per pazienti con sintomi respiratori. È di fatto vietata la sosta nelle sale di attesa dei Dea e del Pronto Soccorso da parte degli accompagnatori dei pazienti. Per ogni paziente è ammesso un solo caregiver o accompagnatore. Sospeso l’accesso nelle strutture alle associazioni di volontariato. Inoltre, l’Asl Città di Torino ha sospeso l’attività dei Centri diurni a valenza sanitaria.

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