Cronaca Live
Torino, perché qualcuno ha dimesso i malati senza fare i tamponi?
All’ospedale di Settimo Torinese i malati sono dimessi senza fare i tamponi. Blitz dei Nas e ora indaga la procura di Ivrea. Ipotesi di reati come epidemia e omicidio plurimo colposo da parte del Codacons
C’è qualcosa di strano che accade all’ospedale di Settimo Torinese, per questo ieri pomeriggio sono intervenuti i Carabinieri dei Nas. Tra le diverse “anomalie” riscontrare sulla gestione dell’emergenza Coronavirus, si parla di morti sospette, operatori sanitari con mascherine di cotone da lavare e riutilizzare, numero dei contagiati non comunicati e, cosa più inquietante, malati dimessi senza fare i tamponi. Ora interviene la procura di Ivrea.
Il blitz dei Nas
Ieri pomeriggio i militari del Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri per la Tutela della Salute sono intervenuti presso l’ospedale di Settimo Torinese per una perlustrazione e per l’acquisizione di documenti. Il blitz si è reso necessario a seguito della segnalazione di diversi cittadini al Comune – la cui sindaca, Elena Piastra, ha poi inviato a sua volta una comunicazione ai Carabinieri di Settimo. Nella lettera, inviata il 6 aprile scorso in copia all’ASL TO4, alla Sapa che si occupa dell’amministrazione dell’ospedale, alla Regione Piemonte e al Prefetto, la prima cittadina segnalava come moltissimi cittadini continuassero a rivolgersi all’Amministrazione comunale perché non avevano notizie sulla situazione dei pazienti ricoverati – spesso familiari. Ora, il procuratore Giuseppe Ferrando ha aperto un fascicolo (al momento senza indagati) con cui si indaga sui fatti.
Mai ricevuta risposta
Alla comunicazione inviata, la sindaca di Settimo T.se pare non abbia mai ricevuto risposta. Così, adesso, chiede di avere risposte immediate circa il numero dei contagiati: che siano pazienti o lavoratori. Questi ultimi, soggetto inoltre di esposto da parte dei sindacati in cui si denuncia la mancanza di dispositivi di protezione, sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Secondo l’esposto di Cgil, Cisl e Uil, il personale sanitario sarebbe stato costretto a usare semplici mascherine di cotone, che dovevano poi essere lavate a casa propria e riutilizzate.
Pazienti dimessi senza tampone
Ma quello che più inquieta, pare sia il fatto che l’ospedale di Settimo T.se avrebbe dimesso numerosi pazienti senza averli sottoposti ai test, ossia i tamponi per accertare la positività o meno al Covid-19. Questi pazienti, pare siano gli stessi che poi sarebbero stati trasferiti nelle Rsa, che oggi sono oggetto di epidemia che rischia di divenire incontrollata – tanti sono i contagi.
Ipotesi di reato: epidemia e omicidio plurimo colposo
Dopo l’esplosione di casi di Coronavirus nelle Rsa e Case di riposo, il Codacons ha presentato numerosi esposti in otto procure italiane, tra cui quella di Ivrea. La richiesta è quella di indagare su quanto è successo, e sta ancora accadendo, in queste strutture valutando l’ipotesi di reati quali epidemia e omicidio plurimo colposo. Nello specifico, il Codacons, attraverso l’avvocato Giuseppe Ursini, chiede ai Pm di provare un possibile collegamento tra l’infezione da Coronavirus Covid-19 e i decessi causato da una «incapacità nella gestione dell’emergenza».
Le strutture coinvolte e le accuse a Cirio
L’esposto del Codacons alla procura di Ivrea riguarda in particolare le strutture “Piovano Rusca” di Nole, “Sereni Orizzonti” di San Mauro, “Villa Lina” di Corio Canavese, “Residence del Frate” di Bairo, “Arnaud” di Volpiano, “Annunziata” di Brusasco, “Beata Vergine Consolata Fatebenefratelli” di San Maurizio Canavese e “San Giovanni Battista” di Bosconero. Tutte queste otto strutture erano già oggetto di fascicoli aperti da parte della procura di Ivrea. Nell’esposto, infine, pare che il Codacons muova le sue accuse anche al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al direttore dell’Asl TO4.
VEDI ANCHE: Aiuto telefonico per tutti: trovare sostegno in tempi di quarantena e Coronavirus.