Cronaca Live
Stalking condominiale nel torinese, l’uomo non potrà più soggiornare in città
E’ stato l’incubo dei vicini di casa per oltre di dieci anni. Ora non potrà più soggiornare nella città: ecco come tormentava i vicini ogni giorno
TORINO – E’ stato l’incubo dei vicini di casa per oltre un decennio: un cittadino italiano di 45 anni, con pregiudizi di polizia, è stato sottoposto dal Tribunale di Sorveglianza di Torino, su proposta del Questore di Torino, alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con divieto di soggiorno nel Comune di Ivrea per 2 anni. Si tratta di uno dei primi casi in cui la misura viene applicata all’ipotesi di stalking condominiale.
Minacce, ingiurie e aggressioni
L’uomo si è reso infatti responsabile di numerosissime minacce, ingiurie, aggressioni nonché soprusi di vario genere per anni nei confronti del vicinato e in particolare verso una anziana donna e il suo nucleo familiare convivente (una figlia con prole minore) abitanti al piano di sopra. Pugni contro il muro, rubinetti dell’acqua lasciati aperti a qualsiasi ora del giorno e della notte, feci abbandonate sul pianerottolo e con cui veniva imbrattata la porta di casa dei vicini, sono solo alcuni dei gesti molesti messi in atto dall’uomo. In una occasione, alle rimostranze dell’anziana donna, ormai esasperata dalle continue vessazioni, il soggetto l’ha colpita al volto provocandole delle lesioni.
La vittima non poteva neppure più cucinare
Per non disturbarlo la vittima ultimamente evitava addirittura di cucinare, consumando dei cibi in scatola o precotti; una volta, uscendo in balcone per ritirare i panni distesi, è stata attinta e bagnata dal getto di un fucile ad acqua, impugnato dall’uomo e dal figlio minore di questi. Esasperata e intimorita dallo stato dei fatti, la figlia dell’anziana donna, anche per non esporre il proprio bambino a tali continui soprusi, lasciava il condominio.
Minacce di morte
L’ultimo arresto dell’uomo, effettato dai poliziotti del Comm.to di Ivrea e Banchette, risale allo scorso ottobre, quando per una intera mattinata ha seguito in strada la sua vittima e nei pressi di una fermata del bus l’ha minacciata di morte. Già condannato in primo grado e in Appello, è stato colpito dal provvedimento del Tribunale di Sorveglianza: non potrà più mettere piede a Ivrea, se non per strette ragioni lavorative, per 2 anni.