Trasporti
Torino e i controviali a 20 km l’ora, progetto abbandonato?
La rivoluzione a Torino, con i controviali Zona 20 pare sia già finita. Che fine hanno fatto i lavori e gli operai?
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Doveva essere una vera e propria rivoluzione. La nuova mobilità e viabilità di Torino post-lockdown prevedeva molte cose, tra cui anche i controviali a 20 km l’ora o Zona 20. Ma i lavori appena partiti sono già stati sospesi. Che cosa è successo?
Dove sono finiti gli operai
Il controviale di corso Francia a Torino è stato uno dei primi a vedere l’avvio dei lavori per la Zona 20, quella riservata alle bici e agli altri mezzi di mobilità green come i monopattini. Qui si possono osservare e utilizzare la corsia riservata e le strisce rosse riservate alla sosta delle biciclette. Un bel passo avanti rispetto alle piste ciclabili classiche e allo spazio dedicato alle due ruote. Solo che il “sogno” di una città a misura di pedali e di aria meno inquinata pare si sia già infranto: i lavori iniziati tra piazza Bernini e corso Svizzera si sono fermati e gli operai sono spariti. Senza contare che in diversi cantieri non si sono mai visti.
La nuova viabilità e le Zone 20
Nelle intenzioni del progetto della Città di Torino, le Zone 20 a misura di bici dovevano essere formate da ben 80 chilometri di corsie dedicate (per maggiori dettagli, vedi QUI). Ma dei 27 controviali destinati a Zona 20, al momento i lavori hanno interessato solo pochi di questi e in parte. Gli operai hanno sì già modificato la segnaletica stradale, sempre nel tratto di corso Francia compreso tra piazza Bernini e corso Svizzera, e anche creato uno spazio di sosta dedicato alle due ruote agli incroci. Ma oltre la striscia rossa riservata, il nulla. Il cantiere e il progetto si interrompe. E si torna a viaggiare come prima.
Il Comune rassicura
A chi si è detto preoccupato che questo delle Zone 20 fosse soltanto un fuoco fatuo, e che così come sono iniziati i lavori così sono già stati abbandonati, il Comune di Torino rassicura. Nello specifico, l’assessora alla Mobilità, Maria Lapietra, fa sapere che gli operai sono non solo impiegati nei lavori strutturali, come per esempio gli scivoli all’altezza di piazza Bernini e piazza Rivoli, ma che i lavori proseguiranno nei tratti di corso Francia che ancora restano da fare. Ma non finisce qui perché sarà poi la volta dei corsi Vittorio Emanuele II (Porta Nuova) e San Maurizio.
Fondi che ancora mancano
A parte quelli di corso Francia, corso Vittorio Emanuele II e corso San Maurizio, Torino conta anche altri controviali. E questi che fine faranno? Sempre dall’Assessorato alla Mobilità del Comune arriva la comunicazione che per questi i fondi ancora mancano, e che sarà necessario attendere i fondi del Governo. Per questo, al momento, si è in attesa di risposte dalla Capitale e si spera che questi fondi siano concessi, altrimenti addio altre Zone 20. Intanto chi ha già sperimentato le zone riservate non è del tutto convinto, perché la convivenza bici/auto non è sempre facile (non lo è mai stata) e spesso non bastano delle strisce sull’asfalto per cambiare le cose.
Immagine di copertina rappresentativa. Credit: pixabay-josemiguels