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Incidente mortale in autostrada causato da cinghiali, il Piemonte porta l’emergenza all’attenzione del Governo

Dopo l’incidente mortale avvenuto sull’autostrada A26, la Regione Piemonte si rivolge al Governo per una soluzione all’emergenza cinghiali

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Emergenza cinghiali in Piemonte

I cinghiali a quanto pare si moltiplicano sempre più. E invadono ormai anche le aree urbane, come qualche giorno fa a Torino, dove una “famigliola” passeggiava per le vie della città. Ma i cinghiali possono essere un problema, non solo per l’agricoltura, ma anche per la sicurezza sulle strade.

L’incidente mortale

L’emergenza cinghiali è anche responsabile dell’incidente mortale avvenuto la scorsa settimana sull’autostrada A26. Per questo, e non solo, l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa ha portato all’attenzione della ministra Bellanova l’emergenza cinghiali, in occasione del tavolo ministeriale con gli assessori delle Regioni convocato il 6 ottobre – riporta una nota della Regione Piemonte. «Ho ritenuto di introdurre al tavolo il tema dell’emergenza cinghiali, avendo già espresso questa mia intenzione pur non essendo argomento all’ordine del giorno, perché è diventato un problema di sicurezza pubblica dopo il grave incidente stradale avvenuto in Piemonte la scorsa settimana – dichiara l’assessore regionale Marco Protopapa – La ministra ha confermato che il Ministero sta preparando un decreto legge che dovrà essere assunto in accordo con i ministeri della Salute e dell’Ambiente».

Impiegare risorse volontarie per far fronte all’emergenza

A seguito dell’incidente mortale avvenuto sulla A26 la scorsa settimana, causato dalla presenza di cinghiali in autostrada, l’assessore regionale Protopapa aveva altresì rimarcato la necessità di interpellare il Mipaaf, perché è compito del Ministero mettere mano a un decreto che possa modificare la legge in vigore e permettere alle Regioni di impiegare anche risorse volontarie che affianchino le guardie venatorie.

2 Commenti

1 Commento

  1. Cesarino Mariani

    9 Ottobre 2020 at 10:22

    Volete la soluzione del problema….riportate i confini dei parchi entro i limiti imposti dalla l. 157/92 (30% max per ogni regione) e consentite la caccia al cinghiale in braccata dal 1/9 al 31/1 e lasciate stare tutte quelle strinzatw di caccia con controllo notturno con l’uso dei fari come fanno i bracconieri e la caccia di selezione che non serve a una mazza….i cinghiali per fare i numeri si ammazzano solo con la braccata tutto il resto sono solo chiacchiere per buttare fumo negli occhi.

    • Vanotti Luciano

      9 Ottobre 2020 at 16:24

      Concordo con il sig Cesarino ha perfettamente ragione

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