Ambiente e Natura
Scorie nucleari in Piemonte: la Regione in soccorso dei Comuni a rischio
Per far fronte alla preoccupazione dei sindaci e dei cittadini dei Comuni che potrebbero dover ospitare le scorie nucleari sul loro territorio, la Regione Piemonte offre il suo aiuto
Scorie e rifiuti nucleari nei Comuni del Piemonte, gli esperti della Regione si sono messi a disposizione dei Comuni per offrire l’aiuto necessario. Per questo, fa sapere in una nota che «la Regione Piemonte intende aiutare concretamente i Comuni a difendersi dai diktat del Governo calati dall’alto, peraltro con valutazioni ambientali e agricole apparentemente non aggiornate e scollegate dalla realtà». Questo, in sintesi, il pensiero dell’assessore regionale Maurizio Marrone dopo aver partecipato a una videoconferenza con la Città metropolitana di Torino, la Provincia di Alessandria e una rappresentanza dei parlamentari piemontesi sui siti dichiarati potenzialmente idonei ad ospitare il Deposito Unico Nazionale delle scorie nucleari.
Non idonei a ospitare rifiuti nucleari
«Per inviare a Roma osservazioni puntuali per dimostrare l’inidoneità dei rispettivi territori a ospitare rifiuti nucleari – sottolinea Marrone – le amministrazioni comunali avranno bisogno di esperti in materia ambientale, agronomi, geologi e ingegneri idraulici. D’accordo con il presidente Alberto Cirio costituiremo un gruppo di lavoro con professionisti dipendenti della Regione o degli enti strumentali, da affiancare ai sindaci per far valere le ragioni del territorio. Contestualmente raccoglieremo eventuali disponibilità di altri Comuni, che Sogin potrebbe aver ignorato, a candidarsi volontariamente come sito idoneo senza controindicazioni ambientali, agricole e geomorfologiche».
Fare squadra per difendere le eccellenze del Piemonte
Durante l’incontro sono stati concordati anche un emendamento trasversale da inserire nel decreto Milleproroghe e sono state evidenziate la necessità di fare squadra per difendere le eccellenze agroalimentari e turistiche, la presenza di errori e imprecisioni contenuti nel documento di Sogin Presente anche il presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi, in rappresentanza dei Comuni alessandrini coinvolti.
Ci vuole maggiore trasparenza
Ai parlamentari è stata chiesta da tutti i sindaci maggiore trasparenza da parte di Sogin, che sul proprio sito non ha pubblicato i documenti, oltre alla necessità di esplicitare i criteri con cui sono stati individuati i siti potenzialmente idonei. In particolare, è stato chiesto di attivarsi per ottenere subito il rinvio o la sospensione dei termini per presentare le osservazioni proprio a causa della mancanza delle documentazioni tecniche.
Fonte: Regione Piemonte