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Torino, partite Iva protestano contro le restrizioni: «Siamo condannati a morte certa»

Scendono in piazza le partite Iva, fortemente provate a causa della pandemia di Coronavirus

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protesta partite iva torino
Immagine rappresentativa

TORINO – «Siamo condannati a morte certa». È il grido di dolore delle partite Iva che hanno manifestato a Torino, davanti all’Agenzia delle Entrate.

Indennità e indennizzi

Un’iniziativa organizzata dalle sigle PIL-Partite Iva Libere Piemonte, FIPI-Futuro Italiano Partite Iva, Movimento Nazionale Italiano e Amici d’Italia. «Vogliamo indennità e indennizzi – chiedono i manifestanti – oltre gli stralci e saldi delle cartelle. È impossibile continuare a pagare le rate delle cartelle. Bisogna congelare i pagamenti, tenendo conto della nostra situazione. Ci troviamo davanti ogni giorno alla scelta se mangiare o pagare».

Gravi danni alle attività

«Ormai è da un anno che subiamo solo misure restrittive e chiusure, con gravissimo danno alle nostre già precarie attività e condizioni economiche – osserva Beba Pucciatti, presidente di Fipi, associazione che conta oltre 2.600 partite Iva. «Non serve a nulla sospendere i termini di riscossione delle cartelle esattoriali senza che vengano congelati gli interessi».

Le difficoltà dei lavoratori

C’è chi ha dovuto chiudere l’attività, come una barista che aveva il locale in corso Duca degli Abruzzi: «Non sono riuscita ad andare avanti, con tutte queste chiusure non riuscivo a pagare l’affitto», racconta. La manifestazione torinese si è svolta in contemporanea con altre città italiane. «Ho cantieri bloccati – sottolinea Enzo Macrì, ingegnere di 57 anni – come credono che si possa andare avanti in questa maniera?».

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