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Torino, scioperano i corrieri Amazon: «Ritmi insostenibili e pericolosi»

Scioperano i corrieri della sede Amazon di Brandizzo: i tempi, regolati da un algoritmo, sono insostenibili e rischiano di mettere in pericolo i lavoratori

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Immagine rappresentativa

TORINO – È alta la partecipazione dei dipendenti e dei corrieri della sede Amazon di Brandizzo, nel torinese, al primo sciopero del colosso del commercio elettronico. Lo sottolineano i sindacati. Oltre 250 persone hanno partecipato alla manifestazione davanti ai cancelli con le bandiere.

Ritmi pericolosi

«Abbiamo carichi di lavoro insostenibili, facciamo in media 150 fermate al giorno, consegnando 170 pacchi in un tempo effettivo di sette ore e mezza. Tempi inaccettabili, regolati da un algoritmo, che ci costringono a mettere a repentaglio la nostra vita perché non ci permettono di rispettare il codice della strada. Dobbiamo pagare multe, una franchigia di 500 euro se facciamo un danno al furgone con cui ci muoviamo e in più siamo colpiti da provvedimenti disciplinari», spiegano i lavoratori – molti giovanissimi – che hanno manifestato nel piazzale davanti al centro Amazon dalle 8 alle 10.

Pochi diritti

«Viene richiesta una flessibilità eccessiva e si danno pochi diritti. La partecipazione è chiaramente più bassa tra i lavoratori precari, i lavoratori con contratto a termine sono ricattati, hanno paura di perdere il lavoro», spiega Gerardo Migliaccio della Uil Trasporti. A Brandizzo lavorano più di 500 persone, di cui 400 driver.

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