Covid 19
Le varianti Covid: quante ce ne sono da noi? E quanto sono diffuse?
Le varianti del Covid dilagano e ce ne sono ormai diverse. Dall’inglese a quella brasiliana o ancora a quella indiana. Ma quanto sono diffuse tra la popolazione? Ecco l’indagine dell’ISS
L’Istituto Superiore di Sanità ha condotto un’indagine per valutare la presenza e la prevalenza delle varianti Covid nel nostro Paese. I risultati mostrano che la più diffusa è quella inglese, ma ormai troviamo anche quella brasiliana e quella indiana e la nigeriana. Ecco cosa è emerso.
La variante inglese è sempre più diffusa
In Italia, al 15 aprile scorso, la prevalenza della cosiddetta variante inglese (B.1.1.7) del virus Sars-CoV-2 era del 91,6%, (in crescita rispetto all’86,7% del 18 marzo), con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 77,8% e il 100%. Per quella brasiliana (P.1) la prevalenza era del 4,5% (0%-18,3%, mentre era il 4,0% nella scorsa survey), mentre le altre monitorate sono sotto lo 0,5%, con un singolo caso della cosiddetta variante indiana (B.1.617.2) e 11 di quella nigeriana (B.1.525).
La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. L’indagine integra le attività di monitoraggio di routine, e non contiene quindi tutti i casi di varianti rilevate ma solo quelle relative alla giornata presa in considerazione.
Sequenziare il genoma del virus
Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del Ministero della Salute dello scorso 15 aprile. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e se possibile per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine le 21 Regioni/PPAA e complessivamente 113 laboratori.
Le principali riflessioni emerse dall’indagine
Dall’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sulle varianti Covid in Italia sono emerse alcune riflessioni:
- nel contesto italiano in cui la vaccinazione sta procedendo ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate. Mentre il lineage B.1.1.7 (la variante inglese) è ormai ampiamente predominante, particolare attenzione va riservata alla variante P.1 (variante brasiliana), la cui prevalenza è rimasta pressoché invariata rispetto alle precedenti survey;
- nell’attuale scenario europeo e nazionale, caratterizzato dalla emergenza di diverse varianti, è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali e internazionali e con le indicazioni ministeriali, la circolazione delle varianti del virus SARS-CoV-2;
- al fine di contenerne e attenuarne l’impatto è importante mantenere l’incidenza a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi.