Covid 19
In previsione di una quarta ondata Covid, nuovo reparto Medicina d’Urgenza e Terapia intensiva al Mauriziano
In previsione della possibile quarta ondata di Covid 19, arriva al Mauriziano di Torno il nuovo reparto di Medicina d’Urgenza Terapia subintensiva – intensiva. Ecco com’è. FOTO
TORINO – In previsione di una possibile quarta ondata da Covid 19 in vista del prossimo autunno, è stato inaugurato il primo lotto della nuova terapia subintensiva / intensiva presso il Padiglione 17A dell’ospedale Mauriziano di Torino. Il nuovo reparto era previsto dal Piano Arcuri portato a termine in Piemonte e si trova presso la Medicina d’Urgenza (diretta dal dottor Domenico Vallino). Sarà un reparto con un modello di tipo modulare. All’inaugurazione erano presenti il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi, il Direttore generale del Mauriziano Maurizio Dall’Acqua, il Direttore sanitario Maria Carmen Azzolina e il dottor Domenico Vallino.
Quasi 300 posti per l’emergenza
«Dei 299 posti previsti dal piano Arcuri solo una minima parte è stata ultimata a oggi a causa delle difficoltà burocratiche con Roma per sbloccare i progetti – ha sottolineato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – La Regione Piemonte però non ha aspettato e con 14 milioni di euro di risorse proprie ha attivato 160 posti aggiuntivi funzionali di terapia intensiva e 120 di sub-intensiva. Questa è la prova che bisogna dare ai territori più autonomia, perché quando le cose le fanno le Regioni si fanno più in fretta. Credo che il Covid ci abbia insegnato l’eccellenza della sanità piemontese, ma anche che sulla sanità non si deve tagliare. E nella storia invece lo hanno fatto tutti, da destra a sinistra tutti i partiti. Non lo dobbiamo più fare e soprattutto non dobbiamo mortificare il nostro personale, perché per anni si è bloccato il turn-over e non si è curata la gratificazione morale ed etica che noi dobbiamo dare ai nostri operatori sanitari, che sono straordinari».
Gli ospedali piemontesi hanno saputo reggere
«Gli ospedali del Piemonte hanno dimostrato di saper reggere all’urto devastante della pandemia – osserva l’Assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – grazie all’enorme sforzo compiuto dal personale sanitario. Soprattutto sul fronte delle terapie intensive, la nostra Regione partiva da una dotazione di posti letto tra le più deficitarie d’Italia. In poche settimane sono stati riconvertiti alle necessità dell’emergenza interi reparti, che oggi hanno reso strutturale la loro rapida e virtuosa trasformazione. Il caso del Mauriziano di Torino ne è un tangibile esempio, per il quale ringrazio tutti coloro che a diverso titolo se ne sono resi parte diligente».
La nuova area di Terapia intensiva
L’area consta di 18 posti letto (dei quali 14 ad alta intensità di cure e 4 a bassa intensità), ristrutturata e predisposta secondo le direttive del Decreto Arcuri, che prevedono la Terapia subintesinva, con la possibilità di una rapida trasformazione in reparto di Terapia intensiva, permettendo così di fornire una risposta modulare, rapida ed efficace in caso di repentino incremento di pazienti critici, come si è verificato nel corso delle recenti ondate pandemiche legate alla diffusione del SARS-Cov2. Quest’area dell’ospedale Mauriziano sarà tra le prime a essere attivate in Piemonte nell’ambito del già citato programma nazionale. Il valore complessivo dell’intervento è pari a circa 780mila euro per le opere cantieristiche realizzate e oltre 480mila euro per le dotazioni biomedicali di cui l’ambito è dotato. L’obiettivo è quello di realizzare un’area clinica dove i pazienti critici possano essere rapidamente presi in carico e trattati secondo le necessità. In questo ambito la premessa fondamentale è rappresentata dalla possibilità di garantire elevati standard qualitativi con un elevato turnover dei pazienti.
Tecnologie avanzate
L’adozione di tecnologie avanzate consentirà il monitoraggio multiparametrico dei pazienti e il supporto alle varie insufficienze d’organo, quale quella respiratoria renale o del circolo, attraverso tecniche di trattamento avanzate, come la ventilazione assistita o il trattamento dialitico d’urgenza. Tra le patologie più frequentemente trattate sono da segnalare lo scompenso cardiaco acuto, l’insufficienza respiratoria, le polmoniti, la sepsi, l’embolia polmonare massiva. Tra le patologie meno frequenti, ma sicuramente non meno impegnative, sono da ricordare le intossicazioni e le aritmie cardiache.