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Ambiente e Natura

Addio ai ghiacciai sulle nostre Alpi: resteremo senz’acqua?

Un gruppo di ricercatori svizzeri lancia l’allarme ghiacciai sulle Alpi. Resteremo senz’acqua?

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Il riscaldamento globale, tra detrattori e sostenitori, è divenuto un argomento di grande attualità. Che sia reale o meno, quello che salta ormai agli occhi di tutti è qualcosa di preoccupante sta accadendo al nostro pianeta – lo si vede dal clima sempre più modificato e dalle condizioni meteo imprevedibili. La conseguenza sono periodi di eccezionale siccità, come quello che ci è toccato questo inverno, alternati magari da periodi in cui non smette più di piovere  – con tutte le conseguenze negative del caso. In mezzo a tutto questo caos, ora arriva anche l’allarme ghiacciai, che hanno un ruolo ben definito nell’ecosistema e nel controllo del clima, influenzato anche da uno scioglimento.

L’allarme ghiacciai sulle Alpi

Un recente studio, pubblicato su The Cryosphere, evidenzia come lo scioglimento dei ghiacciai sia una realtà a cui non possiamo più non prestare attenzione. A condurre lo studio sono stati i ricercatori svizzeri dell’ETH di Zurigo e dell’Istituto federale svizzero per la ricerca sulle foreste.  Secondo quanto riportato, dal 2017 al 2050 saremo testimoni di una drammatica scomparsa del 50% dei volumi dei ghiacciai delle Alpi, indipendentemente dalle nostre azioni. Tutto questo, avvertono gli esperti, provocherà un devastante impatto su tutta la zona alpina.

Resteremo senz’acqua?

I ghiacciai non sono soltanto una parte del paesaggio, magari da ammirare durante una escursione o in fotografia. Queste riserve naturali di acqua dolce, infatti, sono un importante bacino di alimentazione della flora e della fauna. Ma, non dimentichiamolo, anche noi esseri umani dipendiamo da queste riserve, che rischiano di restare a secco mettendo il serio pericolo l’agricoltura, la produzione di energia elettrica nonché il nostro sostentamento. In sostanza, le conseguenze di questa tenenza, che pare inarrestabile, sono molto drammatiche e mettono in gioco il destino dell’umanità.

A cosa andiamo incontro

I modelli computerizzati utilizzati dai ricercatori svizzeri hanno permesso di tracciare un quadro di quello che potrà essere la situazione da qui al 2100. Ipotizzando un aumento delle temperature che rimanga al di sotto dei 2 Gradi centigradi – una previsione molto ottimistica – da un volume di 100 chilometri cubici attuale, i ghiacciai alpini si ridurrebbero a 37 chilometri cubici entro questa data. E questo è un quadro più che ottimistico. Pensiamo solo a cosa accadrebbe se l’aumento delle temperature fosse anche di poco superiore. Secondo un quadro più pessimistico, ma forse anche più realistico, basato sulle attuali emissioni di CO2, allo scadere del 2100 le Alpi resterebbero quasi del tutto a secco – si parla del 5% di volume rimanente. Già, proprio così. Niente più ghiacciai, niente più acqua. In sostanza, se non prendiamo sul serio dei provvedimenti urgenti, gli scienziati prevedono un futuro molto fosco per chi, come noi piemontesi, dipende per questo dalle Alpi, ma anche per l’umanità intera.

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