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Attenzione alle cornacchie che attaccano i passanti a Torino, come nel film “Gli Uccelli” di Hitchcock

Qualcuno ha riportato qualche lieve ferita, molti altri si sono spaventati: è il fenomeno degli attacchi da parte delle cornacchie in questo periodo a Torino. Ecco cosa accade e perché

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Sembra lo scenario dell’inquietante film del 1963 di Alfred Hitchcock, Gli Uccelli, dove stormi di uccelli attaccavano le persone uccidendole. Certo, per fortuna non è questo il caso degli episodi di attacchi avvenuti in questi giorni a Torino, dove nessuno è morto. Tuttavia, le persone che hanno subìto gli attacchi da parte delle cornacchie, hanno riportato qualche lieve ferita, ma più che altro spavento.

Le cornacchie attaccano l’uomo

Decine le segnalazioni in tutta Torino di attacchi da parte delle cornacchie, che ormai popolano numerose il capoluogo piemontese. Negli ultimi giorni, poi, pare che gli attacchi si siano moltiplicati, stando ai resoconti dei malcapitati che si sono visti assalire per strada. E, dopo i primi sparuti episodi, si è arrivati a parlare di ufficialità dei casi.

Attaccano uomini e cani

Il fenomeno è stato studiato dagli esperti, e si è scoperto che le cornacchie attaccano di preferenza esseri umani e cani. L’attacco è inaspettato e rapido: la vittima non si accorge di nulla fino a che non si ritrova un uccello di grandi dimensioni che piomba all’improvviso sulla sua testa. L’uccello in genere da qualche beccata alla sua “vittima” che può causare qualche ferita. Ma in genere il tutto si risolve con un gran spavento per l’inatteso attacco.

Perché le cornacchie attaccano?

Gli esperti hanno spiegano che ad attaccare uomini e animali domestici è mamma cornacchia. Lo fa proprio in questo periodo – che si può protrarre anche fino a giugno –  per proteggere il nido che ospita i piccoli nati da poco. È una questione naturale, dunque. Il fenomeno si verifica in quello che gli esperti chiamano periodo dell’involo, ossia quella fase in cui i piccolo di cornacchia tentano per la prima volta di spiccare il volo – in genere dopo 40-50 giorni dalla nidificazione. In questo periodo il piccolo è particolarmente vulnerabile agli attacchi dei predatori: per questo motivo le madri sono molto aggressive nei confronti di tutto ciò che, secondo di esse, può essere un pericolo.

Niente panico

Anche se gli episodi di attacco sono in aumento, sempre gli esperti, consigliano di non farsi prendere dalla paura di uscire di casa. Per mettersi al riparo, in genere basta evitare di avvicinarsi alle cornacchie o nei luoghi dove potrebbe esserci un nido. Se si sospetta un possibile attacco è possibile prevenirlo aprendo un ombrello e riparandocisi sotto. In ogni caso, come accennato, gli attacchi difficilmente causano danni o ferite gravi: al massimo, ci si potrà spaventare.

2 Commenti

1 Commento

  1. Renato

    20 Maggio 2019 at 20:23

    Anche a me è successo, ero in un ufficio pubblico con giardino antistante e mi hanno detto di stare attento alle cornacchie e mi hanno dato un cartoncino dicendomi lo tenga sopra la testa mesta mentre attravera il giardino così mamma cornacchia non riuscirà a beccarla. Così fu, mentre attraversavo una corancchia ha sorvolato la mia testa facendo vibrare il cartoncino. Tutto lì!

  2. Reflo

    20 Maggio 2019 at 20:27

    mi è capitato quando, l’anno scorso sono andato in un ufficio pubblico con, davanti all’ingresso, iun giardinetto, finita la mia visita mi hanno dato un cartoncino dicendomi di tenerlo sopra la testa così, mi dissero: mamma cornacchia non potrà beccarla. Così feci e così fu, provai solo il frullare delle ali e una leggera vibrazione del cartonicino.

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