Ambiente e Natura
La Carovana di Legambiente premia e castiga il Piemonte con bandiere verdi e nere
Il Piemonte sotto giudizio della Carovana di Legambiente che attesta le bandiere verdi e quelle nere per il rispetto dell’ambiente e le condizioni delle località analizzate. Ecco i risultati
Il Piemonte tra alti e bassi, non solo in termini di territorio ma di qualità dell’ambiente e pulizia di paesi e città. È quanto riportato nel nuovo rapporto della Carovana di Legambiente che affibbia cinque bandiere verdi e tre nere alla nostra regione. Vediamo insieme tutti i risultati.
Il rapporto 2020 sull’ambiente in Piemonte
L’edizione 2020 del rapporto della Carovana delle Alpi di Legambiente assegna al Piemonte due primati in contrasto l’uno con l’altro. Da un lato la Regione viene premiata con il maggior numero di bandiere verdi italiane e dall’altro bacchettata per il record di bandiere nere – secondi soltanto al Friuli-Venezia Giulia.
Le bandiere verdi e nere in Italia
In tutta Italia sono state assegnate diciannove bandiere verdi e dodici bandiere nere. Nello specifico: Liguria 1 verde; Piemonte 5 verdi e 3 nere; Valle d’Aosta 1 verde e 1 nera; Lombardia 4 verdi e 2 nere; Trentino-Alto-Adige 2 verdi e 2 nere; Veneto 2 verdi; Friuli-Venezia-Giulia 4 verdi e 4 nere.
Alcune delle bandiere verdi in Piemonte
Ad aver conquistato una delle bandiere verdi in Piemonte, è la scuola elementare di Valle Monterosso Grana, in provincia di Cuneo. Qui, si è verificato un fenomeno in controtendenza: anziché perdere alunni come di solito accade nei luoghi isolati, negli ultimi anni ha visto un aumento di iscritti, grazie ai ragazzi che risalgono dai paesi vicini fondo valle per andare a studiare in montagna. Dal 2013 a oggi l’incremento di allievi è stato di ben il 40%.
Sempre in Valle Grana, si è nel tempo sviluppato un interessante progetto: l’Humus Job, promosso e coordinato dall’associazione MiCo e dalla Banda Valle Grana. Si tratta di una piattaforma che permette di trovare manodopera per la propria azienda agricola in modo rapido, garantito, trasparente e soprattutto regolare. «Humus – si legge nel rapporto di Legambiente – è la prova di come sia possibile contrastare il lavoro irregolare in agricoltura e al contempo di quanto sia importante ascoltare le aziende e le loro necessità per poter ottenere risultati concreti. Un bell’esempio di come sia possibile promuovere il lavoro agricolo sostenibile, regolare ed etico».
Altre bandiere verdi piemontesi
Tra i Comuni premiati c’è quello di Pomaretto (Torino). Legambiente le ha dato la bandiera verde per il recupero dei vigneti di Ramiè e dei terrazzamenti per la coltivazione delle viti. Altra bandiera verde all’associazione Movimento Lento di Roppolo (provincia di Biella) per la proposta del “Viaggio lento, a piedi e in bicicletta, in Italia e all’estero”. L’iniziativa è vista non soltanto come una mera attività per il tempo libero ma come vero e proprio stile di vita. Una filosofia basata sulla condivisione e l’accoglienza, dove sono le persone a contare. E, infine, favorire lo sviluppo nei territori nel rispetto dell’ambiente.
Altra bandiera verde è stata attestata all’Ecomuseo del Cusio e del Mottarone e alla relativa comunità per l’impegno svolto nel «ripristinare le migliori condizioni ambientali possibili del Lago d’Orta, un specchio d’acqua di grande valore naturalistico e culturale».
E le bandiere nere…
Come anticipato, il Piemonte ha brillato per le sue bandiere verdi, ma ha anche peccato in alcuni ambiti, che le sono costati tre bandiere nere. In particolare, è stata attestata una doppia bandiera nera alla Regione Piemonte e ai due suoi assessorati: ai Trasporti a causa della chiusura della Ferrovia Pinerolo-Torre Pellice e quello all’Agricoltura per «aver tenacemente sostenuto e approvato numerose modifiche peggiorative alla legge regionale sulla caccia, a vantaggio di un numero sempre più esiguo di cittadini cacciatori a scapito dell’ambiente e della fauna».
L’altra bandiera nera
La terza e ultima bandiera nera data da Legambiente va all’Amministrazione della città di Verbania, “rea” di aver dato il via libera alla realizzazione di impianti sportivi e parcheggi nella zona alluvionale di Fondotoce. Fin qui niente di così “strano”, se non fosse che quella zona si trova proprio accanto alla Riserva naturale speciale di Fondotoce. Questo ha fatto sì che Legambiente affibbiasse la bandiere nera per aver favorito «un pesante intervento strutturale finalizzato al turismo di massa», anziché «preservare il quadro paesaggistico di quei luoghi, rispettandone i valori naturalistici, riconosciuti dalla presenza della riserva naturale, e valorizzarne la passata funzione agricola».
Diverse le buone pratiche ma…
«Come da tradizione, anche per il 2020 abbiamo individuato diverse buone pratiche di una montagna in cambiamento, stigmatizzando situazioni che continuano ad allarmare per i danni arrecati all’ambiente e allo sviluppo di territori che meriterebbero una gestione più in linea con le peculiarità dei luoghi, in un’ottica sostenibile dal punto di vista ambientale, socio-culturale, economico – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Purtroppo dobbiamo rilevare che, accanto alle Verdi, anche le Bandiere Nere quest’anno sono in crescita, esempio di inefficienze, trascuratezza e sciatterie nelle scelte politiche, ma anche d’incapacità nel produrre visioni al passo coi tempi. Al contrario, il nostro vessillo green premia uno spaccato di territorio dinamico, dal significato ancor più pregnante in questo periodo: realtà che puntano su innovazione, riduzione delle emissioni CO2, condivisione di spazi e idee, meritevoli per la grinta nell’affrontare situazioni non facili e per la volontà di esprimere visioni aperte e ottimistiche».
La Carovana delle Alpi
Con il 2020, la Carovana delle Alpi di Legambiente è giunta alla XIX edizione. «È una campagna di informazione nata nel 2002 per raccontare il territorio alpino, un ecosistema fondamentale per la conservazione della biodiversità in Europa reso fragile dai mutamenti climatici e da uno sfruttamento eccessivo delle risorse. Da luglio a ottobre, i circoli locali di Legambiente organizzano passeggiate, trekking e incontri per guidarvi alla scoperta del territorio alpino – spiega Legambiente. «Ogni anno Legambiente fotografa la situazione ambientale e culturale dei territori montani e assegna un vessillo che distingue le varie esperienze: le Bandiere Verdi, che premiano pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale e le Bandiere Nere, che segnalano le lacerazioni dell’arco alpino».
Immagine di copertina: Orta San Giulio (Vco). Credit: TorinoFan.it