Ambiente e Natura
Il monte Musinè tornerà a vivere, dopo l’incendio
La Città Metropolitana di Torino farà tornare a vivere il monte Musinè, dopo l’incendio del 2021 che ne ha compromesso gravemente le zone boschive. I dettagli del progetto
La Città Metropolitana di Torino ci dà una buona notizia, dopo che nel marzo 2021 due giorni di devastanti incendi distrussero circa 500 ettari di bosco sul Monte Musinè, sia sul fronte di Almese che sul fronte verso Caselette e Alpignano.
Il tema della rigenerazione delle zone boschive andate a fuoco durante quei drammatici roghi è stato al centro dell’incontro tra il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo, il dirigente della Direzione Sistemi Naturali Gabriele Bovo e il sindaco di Caselette Pacifico Banchieri.
Il Progetto di Rigenerazione delle zone boschive
«Per il progetto di rigenerazione la Città metropolitana aveva già assegnato a Caselette un contributo economico – spiega il vicesindaco metropolitano Suppo – ma ora vogliamo anche impegnarci sul prossimo bando forestazione che potrà contare sulle risorse del PNRR per dare a questo SIC una vera occasione di rinascita mediante interventi di riforestazione classica e di restoration ecology coinvolgendo le aree danneggiate dal fuoco e quelle umide degli stagni e dei laghi, di grande valore naturalistico ed ecosistemico».
Il sito di interesse comunitario del Monte Musinè in Valle di Susa è uno dei più importanti tra i 21 SIC che la Città metropolitana di Torino ha in gestione: ha una superficie di 1518 ettari ed è compreso nel territorio dei Comuni di Almese, Caselette, San Gillio e Val della Torre, comprende interamente il Monte Musinè, i laghi di Caselette e il Lago Borgarino.
Un ecosistema da proteggere
L’escursione altimetrica, la coesistenza di differenti tipologie ambientali, il clima particolarmente mite, oltre alla presenza di zone umide, garantiscono l’esistenza di un cospicuo numero di specie animali e vegetali (tra cui parecchie rare a livello regionale e nazionale) rendendo il sito una delle aree piemontesi a maggiore biodiversità.
«Il territorio metropolitano è di grande qualità dal punto di vista ambientale e il Musinè è molto amato, è una meta importante per tanti appassionati della montagna piemontese e non solo – aggiunge il sindaco di Caselette Pacifico Banchieri – Contiamo su una vasta frequentazione anche turistica. Preservare questa peculiarità ambientale è un compito importante per le amministrazioni perché la qualità della vita passa anche dalla qualità dell’ambiente in cui si vive».