Ambiente e Natura
Parco Stura a Torino, da ritrovo dello spaccio a prima foresta urbana
Il Parco Stura acquista un nuovo volto: da parco dello spaccio diviene la prima foresta urbana con la messa a dimora di 700 alberi e 300 arbusti. L’inaugurazione alla presenza della sindaca Appendino
Ieri mattina, alla presenza della sindaca di Torino Chiara Appendino e del ministro dell’Ambiente Sergio Costa è stato presentato il “nuovo” Parco Stura parte del progetto di forestazione urbana che, da luogo di ritrovo dello spaccio, diviene così la a prima vera foresta urbana. Un lavoro di riqualificazione che rende giustizia a un’area verde che appartiene ai torinesi e non ai malavitosi. Nel nuovo Parco sono stati piantati 700 alberi e 300 arbusti appartenenti a 32 diverse specie, tutte tipiche della pianura piemontese.
Via le griglie antispaccio
Dopo che il Parco Stura era divenuto ritrovo di spacciatori di droghe, si era provveduto a piazzare delle griglie che ne impedissero l’ingresso. Griglie che, tuttavia, impedivano anche ai cittadini di fruire di quest’area verde. Ora, finalmente, il parco sulla riva Sud della Stura è stato restituito ai torinesi che possono così godere di quest’importante area verde e polmone d’ossigeno per la città. Come sottolineato dalla stessa sindaca Appendino, il verde è importante perché è «uno strumento di rigenerazione urbana fondamentale». E oggi più che mai, con l’aria sempre più irrespirabile delle città, un’altra fonte di ossigeno diviene fondamentale per la vita e la salute di tutti.
Compensare le emissioni nocive
I nuovi alberi e arbusti del Parco Stura sono stati messi a dimora grazie al finanziamento di FPT Industrial del gruppo CNH, operazione che intende tra gli altri compensare le emissioni dei propri stabilimenti. Il ministro dell’Ambiente Costa, durante l’inaugurazione avvenuta in occasione della Giornata dell’Ambiente, ha voluto ribadire come sia proprio per mezzo di piccole azioni – come quella del Parco Stura – si possano cambiare le cose. Torino cambia, e può farlo in meglio anche coltivando la natura che viene sempre più ridotta con il crescere della domanda di spazio per le abitazioni e le industrie. Ben vengano dunque progetti di riqualificazione e forestazione come quello del Parco Stura.
Chi seguirà il nuovo parco
L’assessore all’Ambiente, Alberto Unia, ha spiegato che per tre anni gli alberi e la loro crescita saranno seguiti con il sostegno di FPT, dopo di che dovrebbero poter crescere in modo autonomo e naturale. La zona tuttavia non sarà abbandonata a se stessa, ma monitorata per evitare che insorgano i problemi di un tempo – nel caso, assicura l’assessore, saranno presi provvedimenti. Dal quarto anno in poi, la cura del Parco Stura e dei suoi alberi verrà affidata alla città di Torino.