Ambiente e Natura
La grande sete di Torino: non piove da due mesi, mai successo da 142 anni
Le condizioni meteo di Torino e provincia non sono più state così dal lontano 1878. Due mesi senza pioggia, vento impetuoso e temperature più estive che primaverili. Sono i cambiamenti climatici?
Tutti ne parlano ma quando il tempo fa le bizze possiamo farci poco (ormai). Queste anomalie climatiche che ormai da qualche tempo ci accompagnano forse sono davvero eredità dell’avventatezza umana nello sconvolgere l’ambiente? I più, li chiamano “cambiamenti climatici”, e sono sotto gli occhi di tutti. Da non ultima, ma Tempesta Ciara. A Torino e provincia, per esempio, sono ormai due mesi che non piove (l’ultima volta è stata il 20 dicembre), e in molti si chiedono se mai lo farà. Anche perché tra incendi, siccità e i danni all’agricoltura la situazione rischia di diventare molto pesante.
L’inverno più caldo da 150 anni
Gli esperti hanno già decretato che, se non cambia a breve, questo inverno passerà alla storia come quello più caldo degli ultimi 150 anni. E dal gennaio-febbraio di 142 anni fa che non si è più verificata una siccità del genere: si parla di 1,2 mm di pioggia in questi due primi mesi del 2020 contro gli 0,7 mm del 1878.
Colpa dell’anticiclone?
Secondo i meteorologi, questa situazione (anomala) è principalmente dovuta all’anticiclone presente sull’Europa Occidentale in questo periodo. Ma la domanda che ci si dovrebbe porre è: perché c’è questo anticiclone proprio adesso? Che forse non dovrebbe esserci? Ancora una volta qualcuno potrebbe trarre in ballo i cambiamenti climatici. Risultato? La posizione “anomala” dell’Alta pressione fa sì che a essere più penalizzate – quanto a siccità – le aree del Nord Ovest come appunto il Piemonte, Torino e la sua provincia. Se poi, spiegano ancora i meteorologi, qualcosa riesce a passare, ecco che si scatenano i venti – specie quelli caldi come il fhoen (favonio, in italiano).
Coldiretti preoccupata
A parte i danni, i disagi per la popolazione, a soffrire anche molto di questa condizione climatica è l’agricoltura. Fabrizio Galliati, presidente della Coldiretti Torino si dice molto preoccupato, e spera in un cambiamento, perché rimane poco tempo per sperare ancora. Poi, potrebbe esserci il caos totale. Intanto, qualcuno di quando in quando volge il naso all’insù per controllare se per caso qualche nuvoletta fa capolino in mezzo al cielo terso. Ma poi, dato che ormai tutto quel che riguarda il clima e il meteo è senza mezzi termini, capiterà che quando inizia a piovere poi non smette più – e allora i problemi saranno altri.
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Immagine di copertina rappresentativa. Credit: pixabay-diego-ubiria