Ambiente e Natura
Torino città modello della mobilità elettrica, o e-mobility
Torino, insieme a Milano e Firenze, è una delle città guida della mobilità elettrica. La classifica del progetto “Alla Carica. Generation Electricity”
Piano piano, le auto elettriche stanno prendendo sempre più piede nelle città. Complici da una parte gli incentivi e dall’altra la possibilità di circolare sempre e dovunque – Ztl compresa. Tuttavia, tra i cittadini, il possibile acquisto di un’auto elettrica stenta a decollare a causa dell’ancora elevato prezzo che questo genere di automobili ha. Ma, un’indagine correlata al progetto ‘Alla Carica. Generation Electricity’, ha rivelato che Torino è una delle città guida proprio dell’e-mobility.
Alla carica!
Per ora, il grido «Alla carica!» rischia di essere un’eredità dei film in costume. Questo perché, per poter dare una reale spinta a questa ancora immatura tecnologia, servono le infrastrutture. Cosa che, in Italia, è ancora in fase arretrata. Mancano infatti normative adeguate, parcheggi riservati, un numero altrettanto adeguato di colonnine di ricarica e così via. Il progetto ‘Alla Carica. Generation Electricity’, sostenuto dal ministero dell’Ambiente per la sensibilizzazione dei millennials sulle smart city è tuttavia degno di nota. Per maggiori info si può comunque visitate il sito dedicato.
La pagella della mobilità elettrica e Torino
Per comprendere come si sta “muovendo” l’elettricità nelle città italiane, è stata elaborata una pagella dopo aver preso in esame i dati forniti dai Comuni dei principali centri della nostra Penisola. L’indagine, condotta all’interno del progetto, ha evidenziato che proprio Torino è al primo posto quanto a sensibilità per l’e-mobility. Secondo i dati acquisiti, infatti, nel capoluogo piemontese sono già presenti ben 303 colonnine per la ricarica, che diventeranno 564 entro dicembre 2019. Inoltre, sono già in essere agevolazioni su Ztl e parcheggi per chi possiede un’auto elettrica o ibrida. Quanto al car sharing elettrico, attualmente sono 196 le auto disponibili – mentre si pensa ad aumentarne il numero a 330 entro fine anno. Non manca anche lo scooter sharing, con i suoi attuali 150 mezzi. Il traposto pubblico fa anche la sua parte, con 51 bus elettrici e 200 tram che, da sempre, viaggiano a elettricità.
Le altre città
Anche altre città italiane si sono dimostrare sensibili alla
mobilità elettrica. Per esempio, Milano che è risultata in testa alla classifica
per le politiche di sviluppo già programmate. Le colonnine sono poche, ma si
conta di farle diventare sempre più numerose – circa un migliaio entro il 2020.
Dal lato mobilità con i trasporti pubblici, l’Amministrazione comunale intende
prendere la via del ‘full electric’, che dovrebbe raggiungere il traguardo
entro il 2030.
Bologna, si distingue per la capillarità degli interventi. Tuttavia, a farla da
padrone sono le auto ibride piuttosto che elettrice: le prime sono oltre 4.000
mentre le seconde soltanto 75. La città emiliana punta molto sul car e scooter sharing
e sul trasporto pubblico. A Firenze vincono i mezzi elettrici privati. Le colonnine
sono attualmente 173, ma aumenteranno. Anche il capoluogo toscano punta molto
sul car sharing e sul trasporto pubblico. Stesse intenzioni, con un occhio di
riguardo nei confronti dell’e-mobility privata e pubblica arriva da altre città
come Genova, Roma, Napoli e Palermo.