Cinema
I migliori film e serie TV girati a Torino
Torino città dove sono stati girati diversi e famosi film: scopriamoli insieme
Tra le principali città italiane che sono state e continuano a essere luogo di importanti produzioni cinematografiche e televisive, emerge sicuramente Torino, meta apprezzata da autori e registi per i suggestivi panorami, per la sua storia e per la sua arte. Non a caso, è proprio nel capoluogo piemontese che si tiene ogni anno il Torino Film Festival, che ha come obiettivo l’esplorazione di nuove forme narrative, artistiche e sperimentali del cinema internazionale. Di seguito, tutti i migliori film girati nel capoluogo piemontese.
Profondo Rosso
Quinta opera di Dario Argento, Profondo Rosso è un film del 1975 che ha segnato in modo decisivo la carriera del regista romano, il quale compie definitivamente il passaggio dal genere thriller al genere horror. La trama coinvolge il protagonista Marc Daly, interpretato da David Hemmings, un pianista inglese che si ritrova improvvisamente ad assistere all’omicidio della propria vicina di casa, una sensitiva di nome Helga Ulmann. Oppresso dai sensi di colpa per non essere riuscito ad aiutare la vittima, Daly inizia subito a indagare sull’omicidio. Tuttavia, tutti coloro che possono aiutarlo a risolvere il caso vengono uccise.
Sebbene il film sia girato prevalentemente nella capitale romana, quasi tutte le riprese delle scene in esterno sono avvenute prevalentemente a Torino e Perugia. Tra i principali luoghi torinesi ripresi all’interno del film, vi sono il Teatro Carignano in piazza Carignano 6, la Fontana del Po in piazza C.L.N. e la Villa Scott sita nel quartiere torinese di Borgo Po’, in corso Giovanni Lanza 57, che all’epoca era di proprietà dell’ordine delle Suore della Redenzione impegnate nella gestione di un collegio femminile. Per riuscire a effettuare le riprese senza problemi, la produzione offrì un periodo di villeggiatura a Rimini alle stesse suore e alle studentesse ospitate.
Il Divo
Scritto e diretto dal regista napoletano Paolo Sorrentino, Il Divo è un film biografico del 2008 che racconta la vita, in particolare negli anni Novanta, del senatore Giulio Andreotti interpretato dal noto attore Toni Servillo. La pellicola è stata girata in varie città, tra cui Napoli, Roma, Gressoney-Saint-Jean e, naturalmente, Torino. È possibile riconoscere all’interno del film location piemontesi quali Palazzo della Vittoria, via Carlo Alberto, il Palazzo Saluzzo Paesana e il Ponte Rossini.
L’opera riscontrò grande successo durante la presentazione al festival di Cannes, ricevendo una standing ovation di dieci minuti e il premio della giuria. Se la giuria internazionale e italiana ha molto apprezzato l’opera sorrentiniana, il senatore Andreotti, invece, non fu positivamente colpito dal ritratto che fece il regista del suo personaggio politico, esprimendo tale dissenso in alcune interviste. Il film, che si aggiudicò 7 David di Donatello e 4 Nastri d’argento, è presente sul catalogo della piattaforma streaming Netflix, insieme a tanti altri titoli italiani più recenti come la nuova serie di Zerocalcare: Questo mondo non mi renderà cattivo. Qualora tu sia interessato alla serie del fumettista romano, troverai più info su Chronist.it.
La solitudine dei numeri primi
Diretto dal regista Saverio Costanzo e basato sull’omonimo romanzo scritto da Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi è un film del 2010 con Luca Marinelli e Alba Rohrwacher rispettivamente nei ruoli di Mattia e Alice. La trama è incentrata sulla storia d’amore tra i due giovani protagonisti torinesi che, nel corso della vita, si ritrovano a condividere esperienze e difficoltà della vita. L’opera è stata realizzata quasi del tutto nella città di Torino, di cui si riconoscono via Bertola, corso Matteotti, corso Vinzaglio, corso Giambone, il Villaggio Olimpico, via Zino Zini, corso Mortara, corso Unità d’Italia, corso Traiano e via Giordano Bruno. Il film ha ottenuto 3 candidature ai David di Donatello del 2011 e 5 candidature al Nastro d’argento. In particolare, l’opera ha cambiato la carriera dell’attrice, allora giovanissima, Alba Rohrwacher che si aggiudicò numerosi premi per la sua interpretazione, quali il Nastro d’argento e il Ciak d’oro come miglior attrice protagonista, nonché il Premio Pasinetti della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.