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Comune di Torino

Il Motovelodromo di corso Casale a Torino rinasce (forse) con ristoranti, bar, negozi…

A far rinascere il complesso abbandonato da anni del Motovelodromo di corso Casale a Torino dovrebbe essere un progetto di rilancio, per cui la Città di Torino ha dato il via libera a un bando per l’assegnazione di lavori e gestione

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Chi ricorda il Motovelodromo Fausto Coppi di corso Casale a Torino? È un complesso in cui si tenevano delle gare sportive molti anni orsono. La costruzione, da anni lasciata a se stessa, forse potrà rinascere a nuova vita. Questo l’intento di quanto deliberato dalla commissione riunitasi a Palazzo Civico l’altro ieri. All’interno del complesso potrebbero dunque trovare posto ristoranti, bar, negozi e altre realtà. Ma, se qualcuno ha già pensato all’ennesimo centro commerciale, a fugare ogni dubbio è il vicesindaco Guido Montanari, il quale ha ribadito più volte che al Motovelodromo non sorgerà nessun centro commerciale. Anzi, tutte le attività che troveranno posto dovranno essere strettamente legate all’ambito sportivo – cosa per cui era nato proprio il complesso di corso Casale.

C’è chi rema contro

La delibera per il recupero del complesso abbandonato approvata dalla Giunta comunale è tuttavia stata avversata da un gruppo di 8 consiglieri del Movimento 5 Stelle, che hanno richiesto ulteriori approfondimenti, prima di far passare il documento in aula. La proposta di Montanari, nello specifico, prevede la cessione del diritto di superficie per 90 anni. La base d’asta è fissata a 250mila euro. Poi si dovrà vedere chi e per quanto se l’aggiudicherà.

Il complesso e le sue potenzialità

Nel complesso del Motovelodromo ci sono quasi 3.000 metri quadrati di superficie sfruttabile per aprire degli esercizi commerciali. Questi, come già accennato, dovranno mantenere una vocazione sportiva. Secondo quanto previsto dalla delibera, le attività non dovranno superare i 250 metri quadrati ciascuna – compresi ristoranti e bar. Ma il progetto, ovviamente, prevede anche il recupero della struttura, comprese la pista e le parti storiche del Motovelodromo. I lavori, secondo i propositi, dovrebbero essere terminati entro 5-6 anni.

Il bando e le speranze

La finalità del progetto, ha sottolineato il vicesindaco, è quella di restituire l’impianto del Motovelodromo ai cittadini – pur mantenendone la vocazione sportiva. Meglio se legata al mondo della bicicletta.
Nel frattempo, ci sarà una settimana di tempo per chiarire alcuni aspetti in modo da poter approdare in consiglio fugando tutti i dubbi possibili. Entro luglio prossimo dovrebbe poi essere pubblicato il bando, per poi assegnarlo nel mese di settembre – sempre che qualcuno si mostri interessato e si faccia avanti. Ora, prima di proseguire, si dovrà attendere il parere della divisione Commercio, che sta valutando la delibera. Ma la delibera pare abbia bisogno di un restyling, perché, così com’è, a detta di alcuni consiglieri è un po’ confusa.

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