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Stop all’assenteismo dei dipendenti al Comune di Torino: ecco i controlli

È stato avviato un test antiassenteismo tra i dipendenti del Comune di Torino. Con duemila controlli a random al mese si vuole dire stop alle assenze ingiustificate o mascherate

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Stop assenteismo

L’assenteismo è una piaga nazionale in genere più diffusa nelle aziende pubbliche, piuttosto che in quelle private. Non di rado sentiamo parlare di “furbetti del cartellino” o di quelli che si mettono in malattia per poi scoprire che tanto malati non erano. Sia per questi, come per tutti gli altri che non vanno al lavoro quando dovrebbero, è partito un test antiassenteismo che si sta svolgendo presso il Comune di Torino.

Controlli a random contro l’assenteismo

Con il sistema di controlli casuali (a random) si intende smascherare chi non è al lavoro quando invece dovrebbe esserlo. Il sistema funziona più o meno a questo modo: squilla il telefono sulla scrivania dell’impiegato di turno, e quando questi risponde, la voce conferma che si voleva soltanto controllare se la persona era al suo posto di lavoro. Per ora è solo un test, ma presto diventerà la norma a Palazzo Civico per contrastare l’assenteismo.

Le reazioni al test antiassenteismo

I primi test si sono svolti due settimane fa, in Comune a Torino, presso i dipendenti impiegarti nello stesso settore dell’ufficio personale. L’avvio al test è stato dato dopo l’uscita di una circolare emessa dal segretario generale, Mario Spoto e inviata a tutti i dirigenti. Nella circolare si ricordava come sia necessaria la verifica della presenza del personale sul posto di lavoro da parte dei funzionari, i quali sono premiati anche in base ai risultati ottenuti nei loro uffici. Il controllo a random delle presenze, secondo le intenzioni del segretario generale, dovrebbe garantire la verifica e quanto ci si aspetta dal sistema di controllo.

Evitare problemi di controllo

Per evitare problemi sul controllo e imparzialità del test, si sta affinando il metodo di verifica: per esempio, estrarre i nomi degli impiegati da controllare di volta in vola per mezzo di un sistema automatizzato, che garantisca la casualità. Obiettivo del programma è controllare il 25% dei dipendenti di Palazzo Civico almeno una volta al mese. Attualmente, gli impiegati sono poco  più che 8.000, il che significherebbe circa 2.000 dipendenti.

Ci rimetteranno soltanto gli impiegati amministrativi?

A detta dei sindacati con questo metodo è quasi impossibile controllare tutti, specie se si parla di agenti della Polizia Municipale che magari sono per strada o di insegnanti che stanno tenendo lezione in una scuola. In questo modo, gli unici a essere davvero controllati sarebbero gli impiegati amministrativi che lavorano negli uffici. Spesso però la soluzione, se si vuole, si trova.

E se si è assenti proprio in quel momento?

Qualcuno ha obiettato che potrebbe accadere che, nel momento in cui squilla il telefono per la verifica, l’impiegato si trovi al bagno o a prendere un caffè alla macchinetta oppure sia in un altro ufficio per questioni di lavoro. In questo caso, tuttavia, si dovrebbe controllare l’ultima chiamata sul telefono e poi richiamare per confermare la propria presenza al lavoro.

Lo chiede lo Stato

A queste e altre obiezione e polemiche, il vicedirettore generale del Comune, Giuseppe Ferrari, ha ricordato che è lo Stato a chiedere di fare le telefonate contro l’assenteismo e che le verifiche riguardano tutti, per cui anche i dirigenti. E, infine, che da queste sono esclusi chi è in malattia o in ferie.

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