Consumatori
Attenzione alle olive verdi tossiche colorate con solfato di rame
Attenzione alle olive che possono essere immesse sul mercato e colorate di verde con solfato di rame o clorofilla ramata. Non compratele e non mangiatele: sono tossiche
È proprio vero: non sappiamo più cosa portiamo in tavola e cosa ci mangiamo, visti i continui allarmi, richiami e truffe che vengono scoperti ogni giorno. Da non ultimo, e da tenere sempre presente, è l’allarme lanciato qualche tempo fa sulle olive colorate di verde con clorofilla ramata o solfato di rame – che sono tossiche. Il problema, come ricordano gli esperti, potrebbe non essere mai del tutto scomparso e c’è sempre il rischio che qualcuno “più furbo degli altri” continui a “verniciare” le olive che poi troviamo al supermercato o al mercato rionale. E, con la bella stagione, è più facile che si portino in tavola le olive da mangiare tal quali o condite o ancora in una insalata di riso o pasta. Per cui, prima di acquistarle e mangiarle è bene fare molta attenzione.
Il blitz e le olive taroccate
Qualche tempo fa aveva fatto scalpore la scoperta del Nucleo Agroalimentare e Forestale del Corpo Forestale dello Stato in Puglia, che aveva condotto un blitz in cui erano state sequestrate ben 85 tonnellate di olive verdi da tavola colorate con solfato di rame o clorofilla ramata (E141) per renderle più belle e appetibili. Solo che erano “indigeste”, poiché, in particolare il solfato di rame, è una sostanza tossica e pericolosa per la salute – specie se, con il tempo, si accumula nell’organismo umano. Per quel che riguarda la clorofilla ramata, anche se non è tossica, è comunque una sostanza vietata nell’uso per la colorazione degli alimenti come le olive: per cui, olive trattate con questo colorante e poi vendute sono contro la legge.
Un trattamento di bellezza
Le olive verdi dolci non nascono così: per renderle appunto dolci, spiegano gli esperti, si utilizza un metodo detto, per esempio, ‘Castelvetrano’, che prevede l’uso della soda caustica proprio per renderle dolci – dato che di per sé in origine e al naturale, le olive sono amare. Il problema è che la soda caustica decolora le olive che dal verde originale divengono giallastre e, in più, emergono eventuali difetti come macchie, ammaccature eccetera. Per ovviare a questo, perché il consumatore spesso sceglie con gli occhi, alle olive viene riservato questo “trattamento di bellezza” con l’uso di sostanze come la clorofilla ramata o, peggio, il solfato di rame per renderle di nuovo belle e verdi. Ma bellezza, in questo caso, non fa rima con salubrità. Anzi.
Come difendersi dalle frodi?
Inutile dire che olive trattate sono una frode alimentare, che non solo causa danni all’economia ma anche ai consumatori. A prima vista, le olive “verniciate” sono difficili da distinguersi o identificare se non si ha a disposizione un esperto o un laboratorio per le analisi. La prima difesa, tuttavia, è quella di osservare bene le olive: se appaiono fin troppo belle, perfette, di colore verde intenso e brillante – e soprattutto innaturalmente uniforme – allora è bene sospettare che si tratti di un prodotto contraffatto. Se si hanno dubbi fondati è possibile informare le autorità competenti: per esempio Asl, Guardia di Finanza, Carabinieri del Nas. Nel caso, meglio scegliere olive che appaiono con i loro “difetti”, magari di un verde non proprio bello, con qualche ammaccatura o piccola macchia… insomma, che non sono belle ma per fortuna sono “buone”. Infine, se conoscete un produttore meglio ancora, perché potete controllare la produzione e gli eventuali trattamenti a cui sono sottoposte le olive. Se poi la coltivazione è biologica, in genere si hanno maggiori garanzie. Ma anche qui è sempre bene non abbassare la guardia – perché i truffatori se ne inventano una ogni giorno.