Consumatori
Emergenza Coronavirus, il “nuovo oro” sono i limoni
Coronavirus, la Coldiretti denuncia: limoni come oro, il prezzo raddoppia. Scelto come disinfettante naturale contro la pandemia. Attenzione ai raggiri
Non solo le mascherine e i gel disinfettanti sono stati oggetti di ingiustificati rincari, ma ora tocca anche alla frutta: in particolare gli agrumi come i limoni. Secondo un’indagine della Coldiretti, infatti, «con lo scoppio dell’emergenza coronavirus, è boom di richieste di limoni in Europa e nel resto del mondo con la produzione insufficiente che ha fatto quasi raddoppiare i prezzi». Attenzione dunque ai raggiri da prezzi esorbitanti.
I limoni e i disinfettanti contro il Coronavirus
Secondo quanto emerso dall’indagine, proprio i limoni sarebbero divenuti uno dei prodotti principali nella produzione di disinfettanti contro il Coronavirus. «Le esportazioni di limoni – sottolinea la Coldiretti – sono sottoposte addirittura a controllo preventivo al pari di mascherine, ventilatori polmonari e altro materiale sanitario in Turchia dove l’agrume è impiegato in modo massiccio nella produzione di disinfettanti a base alcolica nelle abitazioni private e nei locali pubblici, con una conseguente impennata dei prezzi. Anche in Spagna che è il primo produttore di limoni dell’Unione Europa la domanda è aumentata enormemente mentre la produzione – precisa la Coldiretti –è risultata limitata per motivi climatici ed i prezzi sono schizzati».
I limoni in Italia
Secondo l’analisi della Coldiretti, l’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Spagna con una superficie coltivata di poco più di 25mila, dalla quale si sono ottenuti circa 3,8 milioni di quintali nel 2019, in calo del 14%. La regione maggiormente interessata dalla coltura è la Sicilia, dove si ottiene più dell’87% del raccolto nazionale e a seguire la Campania e la Basilicata. Una produzione che non è sufficiente a soddisfare i consumi nazionali con 1,2 milioni di quintali di importazioni e 0,48 milioni di quintali di esportazioni nel 2019.
Un tempo ce n’erano di più
La produzione nazionale di limoni era notevole in passato, ma negli ultimi decenni si è persa oltre la metà della superficie coltivata, a causa soprattutto – sottolinea la Coldiretti – dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori al di sotto dei costi di produzioni. I limoni italiani peraltro sono di migliore qualità e, a seconda del tipo, si trovano tutto l’anno: limoni “primofiore” tra la fine di settembre e la fine di novembre, limoni “invernali” tra dicembre e aprile, limoni “bianchetti” tra aprile e maggio e limoni “verdelli” tra giugno e inizio settembre. Particolarmente rilevante – riferisce la Coldiretti – è il gruppo dei limoni con riconoscimento comunitario, sono ben 6 i limoni IGP: Costa d’Amalfi, Rocca Imperiale, Siracusa, Sorrento, Femminello del Gargano, Interdonato di Messina.
I limoni e l’emergenza Coronavirus
L’emergenza coronavirus e l’aumento esplosivo della richiesta mondiale si è fatto sentire anche in Italia con aumenti delle richieste del 30% in Sicilia. In Campania – riferisce la Coldiretti – per i limoni IGP di Amalfi salgono le richieste, ma c’è il 50% di produzione in meno e il prezzo sulla pianta è quasi raddoppiato e oscilla fra 1,20 e 1,50 euro al chilo contro circa 0,60 dello stesso periodo dello scorso anno mentre in Calabria nell’alto Jonio a partire dalla piana di Sibari è caccia ai limoni con un aumento delle quotazioni fra il 10 e il 15%.
Un caso eclatante
Il caso eclatante dei limoni – sostiene la Coldiretti – è la punta dell’iceberg dello sconvolgimento in atto sul mercato agroalimentare mondiale dove si riducono i commerci con fluttuazioni violente dei prezzi e carenze per alcune categorie di prodotto. Infatti, un numero crescente di Paesi cerca di garantire prima di tutto l’approvvigionamento della propria popolazione con la Russia che ha deciso di trattenere per uso interno parte della produzione di grano dopo essere diventata il maggior esportatore del mondo e il Kazakistan che ne ha addirittura vietato le esportazioni mentre il Vietnam ha temporaneamente sospeso i nuovi contratti di esportazione di riso, il cereale più consumato al mondo.
Utilizzare le eccedenze dei vini per i disinfettanti
Una nuova centralità per l’agricoltura con anche la riscoperta di nuove funzionalità come l’impiego in Italia dei trattori per la sanificazione delle strade o la possibilità – suggerita dalla Coldiretti – di utilizzare le eccedenze di vini generici per ottenere alcol disinfettante per usi sanitari da utilizzare nelle trincee della guerra al virus da nord a sud del Paese dove gli acquisti di alcol denaturato praticamente triplicati (179%)
Il valore strategico della produzione agricola nella lotta all’epidemia
«Gli effetti della pandemia hanno fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dalla produzione agricola per l’alimentazione, l’ambiente e la salute dei cittadini», conclude il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che in uno scenario di questo tipo «l’Italia in futuro potrà trarre beneficio dalla sua tradizione rurale ma occorre invertire la tendenza del passato a sottovalutare il patrimonio agroalimentare nazionale in una situazione in cui l’ultima generazione è stata responsabile della perdita di un quarto delle terre fertile nella Penisola per colpa all’urbanizzazione e all’abbandono forzato».
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