Consumatori
Il falso riso biologico piemontese: denunciato imprenditore agricolo
Un imprenditore agricolo in provincia di Novara è stato scoperto dai Carabinieri del NAS di Torino utilizzare farmaci illegali per la coltivazione del riso, dichiarato biologico
Il riso che compriamo come “biologico”, e che paghiamo a caro prezzo, a volte potrebbe non esserlo. Anzi, in alcuni casi potrebbe anche essere peggio di quello coltivato con l’agricoltura tradizionale. È per esempio il caso di quello scoperto dai Carabinieri del NAS di Torino durante un controllo in un’azienda agricola piemontese in provincia di Novara.
Il riso “bio” che non lo era
Un produttore biologico di 48 anni, nativo di Novara, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e inosservanza dei provvedimenti emanati dal Ministero della Salute – riporta una nota del NAS. Al termine di serrate indagini, i militari del Nucleo si sono recati presso l’azienda agricola dove hanno accertato anche attraverso il prelevamento di campioni di terreno e acque della risaia, che l’imprenditore agricolo era solito impiegare agrofarmaci non registrati per la coltura del riso biologico, tutti addirittura vietati nel territorio della Regione Piemonte e provenienti da mercato parallelo e illecito.
Bloccati i contributi economici
L’attività investigativa del NAS e i risultati ottenuti hanno permesso all’Agenzia Regionale Piemontese per l’erogazione in agricoltura (ARPEA) di bloccare i contributi economici a lui destinati per un valore complessivo di 70mila euro circa. Il medesimo imprenditore, dallo scorso mese di marzo, ha notificato la cessazione dell’attività agricola con il metodo biologico.
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