Cronaca Live
300 morti per Eternit: imprenditore accusato di omicidio
L’imprenditore Stephan Schmidheiny avrebbe causato la morte di 300 persone a causa dell’amianto. La procura sta valutando il cambio di imputazione: da omicidio colposo a volontario
TORINO – Da omicidio colposo a omicidio volontario: è il cambio di imputazione che sta valutando la procura di Vercelli nel procedimento a carico dell’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny per i circa trecento casi di morte riconducibili all’amianto lavorato nello stabilimento di Casale Monferrato (Alessandria) dell’Eternit. Il procuratore generale, Francesco Saluzzo, ha deciso di affiancare un pm torinese ai colleghi vercellesi.
7 anni di condanna
Il procedimento è il prodotto di indagini svolte alcuni fa nel capoluogo piemontese. All’udienza preliminare il fascicolo venne diviso in tronconi diversi. A Napoli – città competente per la sede Eternit di Bagnoli – Schmidheiny è imputato di omicidio volontario per otto decessi: il processo è cominciato il 12 aprile. A Torino l’imprenditore risponde di due casi di omicidio colposo: per lui oggi il pm Gianfranco Colace, in sede di replica, ha ribadito la richiesta di condanna a 7 anni.
Costo della vita in crescita: le famiglie corrono ai ripari e chiedono prestiti
Cosmetici professionali: la scelta giusta per la cura della pelle
Mercato immobiliare a Torino: i quartieri periferici sempre più richiesti tra i giovani
Piemonte da scoprire: il Ricetto di Candelo
