Cronaca Live
Agosto a Torino, la città sarà (semi) chiusa
Gli effetti negativi del lockdown si faranno sentire anche ad agosto a Torino. La città del commercio chiuderà molte saracinesche
TORINO – Gli strascichi del lockdown e della crisi economica si faranno sentire ancora anche ad agosto, con la città semi-chiusa. Secondo le stime di Ascom e Confesercenti, resteranno aperti soltanto il 30-40% dei locali pubblici. Anche se c’è voglia di ripresa, spaventa l’assenza dei turisti dall’estero – a causa della chiusura delle frontiere.
Come un tempo
Qualcuno un po’ più anzianotto ricorderà com’era il mese di agosto a Torino negli anni ’70 e primi anni ’80 del secolo scorso, quando chiudevano le fabbriche e gli uffici e la città di svuotava. Per certi versi assomigliava al periodo di lockdown, quando strade e marciapiedi erano deserti. Poi le cose negli anni sono cambiate, e ad agosto la città è restata quasi come il resto dell’anno. Quest’anno, però, Torino potrebbe ritornare quella di un tempo, con tante saracinesche abbassate e pochi (turisti) per le vie e le piazze.
Molti torinesi resteranno a casa
A causa dell’emergenza sanitaria e della conseguente crisi, quest’anno saranno in molti i torinesi a restare a casa. Nonostante ciò, secondo le principali confederazioni dei commercianti, saranno numerose le saracinesche abbassate. Colpa sempre dell’emergenza e della mancanza di turisti dall’estero, dovuta al prolungarsi del rischio contagi. Secondo i dati di Ascom, al momento sono solo una cinquantina circa le comunicazioni di esercizi commerciali e locali pubblici che intendono restare aperti ad agosto. L’incertezza regna, e i gestori sono indecisi. Si parla dunque di un 30-40% di locali aperti quest’anno, contro una media del 70% degli anni scorsi.
Niente turisti, si chiude
Come detto, a pesare molto sulla decisione di tenere aperti i locali è la mancanza di turisti stranieri. La sola presenza di torinesi e italiani farebbe propendere per la chiusura molti esercizi che ritengono siano più i costi che i ricavi a tenere aperto ad agosto. Secondo Confesercenti, invece, sono di più i loro associati che hanno comunicato di voler restare aperti durante il mese delle ferie per eccellenza. Anche perché, se ci dovesse essere una seconda ondata di epidemia e un altro lockdown, ci si negherebbe già prima un possibile introito che possa mantenere in vita l’attività – almeno per un po’. Poi si vedrà, anche perché il futuro è molto incerto.
Immagine di copertina credit: Leo