Cronaca Live
Coronavirus Covid-19, il fallimento dell’Europa
Il presidente del Consiglio europeo per la ricerca si dimette dalla carica: «Deluso dall’approccio dell’Ue». Il perché del fallimento dell’Europa nella lotta al Coronavirus Covid-19
Come si sta comportando l’Unione Europea nei confronti dell’emergenza Coronavirus Covid-19 e dell’epidemia che sta imperversando nel vecchio continente? Per molti, non troppo bene. E sta perdendo tempo prezioso. A nascondere questa delusione non è di certo il prof. Mauro Ferrari, lo scienziato italiano presidente del Consiglio Europeo per la Ricerca (ERC), che lascia la presidenza della principale istituzione scientifica dell’Unione Europea, dopo non essere stato ascoltato.
La lotta al Coronavirus dei ciechi e dei sordi
Quella contro il Covid-19 rischia di diventare una lotta dei ciechi e dei sordi, se proprio l’UE non dà retta a coloro che più di altri potrebbero proporre soluzioni e azioni mirate al contenimento dell’epidemia e, magari, anche alla fine di questa. È il caso del prof. Ferrari che è stato portato a dimettersi dalla carica dopo poco più di due mesi dall’insediamento. «Sono stato estremamente deluso dalla risposta europea al Covid-19 – ha commentato al Financial Times online – Ero arrivato alla guida dell’ERC come un fervente sostenitore dell’Ue» ma «la crisi del Covid-19 ha completamente cambiato la mia opinione anche se continuo a sostenere con entusiasmo l’idea della collaborazione internazionale».
Perché non si è voluto mettere in piedi un programma di lotta al Coronavirus?
Il prof. Ferrari, secondo quanto riportato dal Financial Times, ha preso lunedì pomeriggio la sofferta decisione di presentare le sue dimissioni alla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen dopo che non era riuscito a persuadere Bruxelles ad attuare un programma scientifico su larga scala per combattere il Covid-19. La domanda, questo punto è: perché non si è voluto mettere in piedi questo programma? Le motivazioni al momento non sono note; quello che invece si sa, perché sotto gli occhi di tutti, è la drammatica situazione che stanno vivendo molti paesi dell’UE, con la Spagna in testa.
Un esperto inascoltato
Mauro Ferrari, è uno dei principali esperti di nanomedicina a livello mondiale. È altresì stato per anni a capo della ricerca sul cancro negli Stati Uniti. Il prof. Ferrari dopo essere divenuto presidente dell’ERC a gennaio vi è entrato quasi subito in conflitto con Bruxelles: in particolare dall’inizio di marzo, momento in cui è diventato evidente che l’epidemia (poi definita dall’OMS pandemia) avrebbe assunto le fattezze di un dramma senza precedenti. Così, il prof. Ferrari decide di presentare una proposta per la creazione di un programma speciale per combattere il Covid-19 e studiare le contromisure sanitarie per superare l’emergenza. Tuttavia, come apprendiamo ora, la sua proposta è stata bocciata all’unanimità dal Consiglio scientifico dell’ERC.
Preso per sfinimento
Dopo la bocciatura della proposta, e nonostante tutto, il ricercatore ha lavorato a stretto contatto con la von der Leyen per mettere a punto un piano per contrastare l’espansione dell’epidemia. Solo che anche questo si è arenato. Così, il prof. Ferrari, come confermato anche in una lettera aperta al Corriere della Sera, ha deciso di presentare le sue dimissioni. «Sono rimasto estremamente deluso dall’ approccio anti-pandemia del sistema Europa – scrive Ferrari – Lo sono dal punto di vista dell’assenza di coordinamento sanitario tra gli Stati membri, da quello dell’opposizione reiterata a programmi di solidarietà nei riguardi dei Paesi più colpiti, delle politiche unilaterali riguardo alle frontiere e per la mancanza di programmi scientifici sinergici e a largo raggio. […] Ho dovuto constatare le paralizzanti inefficienze dell’Unione Europea, esse stesse in contraddizione con gli alti ideali sui quali l’organizzazione era stata fondata».
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