Cronaca Live
Ennesimo micro-cellulare trovato al carcere delle vallette. Si intensificano i controlli della Polizia Penitenziaria
Micro-cellulare ritrovato nella cella di due detenuti italiani
Trovato l’ennesimo cellulare nel carcere delle Vallette a seguito dei controlli effettuati dalla Polizia Penitenziaria. L’episodio è accaduto ieri, lunedì 11 marzo, poco prima delle ore 15.00. Il micro-dispositivo è stato rinvenuto in una cella occupata da due detenuti italiani, originari della Campania. Il cellulare era anche dotato di una micro-sim, quindi era perfettamente funzionante e abilitare per fare e ricevere chiamate.
La denuncia dell’Osapp
Il sindacato autonomi di Polizia penitenziaria ha denunciato il fatto: «Constatiamo che le carceri con il ritrovamento di grappoli di cellulari, si trasformerebbero, senza l’incessante lavoro di controllo della polizia penitenziaria, in luoghi con ‘postazioni telefoniche pubbliche’ ovviamente illecite, che rappresenterebbero uno smacco alle regole primarie di una sicura detenzione, quella di impedire una comunicazione indiscriminata con l’esterno. Qualcuno risparmi il buonismo derivante dal fatto che l’utenza userebbe il telefonino solo per le ulteriori comunicazioni con le persone care», ha dichiarato il segretario generale Leo Beneduci.
Un lavoro difficile
«Con gli organici falcidiati dal precedente governo garantire la sicurezza delle carceri non può essere un lavoro miracoloso della polizia penitenziaria, che senza divise e senza mezzi rischia financo di lavorare in borghese nelle sezioni. E con l’attuale gestione dipartimentale si è ottenuto un discutibilissimo record, ovvero impiegare gli allievi agenti in on the job senza la divisa, dando un senso di disfacimento dell’immagine di un corpo che ha più di 200 anni di storia», conclude Beneduci.