Cronaca Live
Fase 2 Torino e Piemonte: territorio e cittadini sorvegliati speciali
Su indicazione del governatore Alberto Cirio, nel tardo pomeriggio di ieri si è insediato il Comitato istituzionale per il monitoraggio della Fase 2, costituito dalla Giunta regionale per valutare l’evolversi della riapertura delle città
Obiettivo tenere d’occhio territorio e cittadini per monitorare e comprendere l’evolversi degli effetti relativi alla Fase 2, ovvero l’alleggerimento delle misure di contenimento dell’epidemia di Coronavirus Covid-19, dopo la riapertura delle attività e la limitazione del lockdown per i cittadini. Per questo è stato costituito dalla Giunta regionale il Comitato istituzionale per il monitoraggio della Fase 2, su indicazione del presidente Alberto Cirio.
Confronto costante
Per evitare che la situazione contagi torni a peggiorare è necessario avere «un confronto costante con il territorio per acquisire le informazioni indispensabili», riporta una nota della Regione Piemonte. Questo è possibile, «attraverso un monitoraggio capillare che si affiancherà a quello sanitario seguito direttamente dall’Unità di Crisi e dall’Assessorato alla Sanità in interfaccia con il Ministero della Salute.
In coordinamento con le istituzioni
Il Comitato istituzionale lavorerà in coordinamento con le Prefetture piemontesi e con il supporto scientifico e metodologico dell’Ires. A presiedere è il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, che lavorerà insieme al presidente di Ires Maurizio Rosboch (segretario) e a un rappresentante dell’Unità di Crisi regionale. Oltre ai sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, i rappresentanti delle associazioni degli enti locali e delle aziende sanitarie, i capigruppo del Consiglio regionale.
La linea operativa
«Monitoreremo – spiega Fabio Carosso – sia a livello delle singole aree provinciali che regionale nel suo complesso, come si sta evolvendo la situazione economica e sanitaria, alla luce della progressiva riapertura delle attività produttive e dell’aumento dello spostamento delle persone, in modo da individuare come si suddividono gli eventuali nuovi contagi per categorie sociali e produttive, e intuire dove e perché si potrebbero verificare zone o settori sui quali concentrare l’attenzione per evitare una nuova chiusura». Una precisa linea operativa che dovrebbe portare i primi frutti già entro fine mese. I dati – sottolinea la nota della Regione – verranno inviati all’Ires, che provvederà alla redazione di un rapporto settimanale. A carattere periodico tutti i componenti si incontreranno per via telematica per analizzare la situazione e suggerire le disposizioni che si potrebbero rendere necessarie. Insomma, anche da come ci comporteremo e da come andranno le cose potremo sperare in nuove aperture o, al contrario, una ennesima chiusura delle città, come prima del 4 maggio.
Daniele Serafino
8 Maggio 2020 at 19:53
Chiudetevi Voi