Covid 19
Guerriglia a Torino ieri per le proteste contro il Dpcm, petardi contro le forze dell’ordine
Tensione ieri in piazza Castello a Torino. Alle provocazioni dei manifestanti, la Polizia risponde con azioni di alleggerimento
TORINO – Momenti di tensione in piazza Castello, nel centro di Torino, dove ieri si sono radunati alcune centinaia di partecipanti a una delle due manifestazioni organizzate nel capoluogo piemontese per protestare contro le norme anti Covid del nuovo Dpcm (25 ottobre).
Lanci di petardi e fumogeni
Durante la manifestazione, un paio di fumogeni sono stati lanciati contro il cordone dei Carabinieri schierato davanti al Palazzo della Regione Piemonte. Il gesto era stato preceduto dal breve comizio improvvisato da un partecipante. Due grossi petardi sono stati poi scagliati contro il cordone della Polizia davanti a Palazzo Madama. La polizia ha risposto con una azione di alleggerimento che ha disperso la folla.
Comportamenti inqualificabili
«Comportamenti inqualificabili che vanno condannati senza esitazioni e che hanno danneggiato e colpito proprio le categorie commerciali», così Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti, commenta i disordini verificatisi ieri sera a Torino.
«La vera vittima – dice Banchieri – è il commercio nel suo complesso e, in particolare, i titolari di quelle attività commerciali (e dei loro dehors) danneggiate dalle violenze, ai quali va la nostra totale solidarietà. Il giustificato malcontento degli imprenditori deve trovare sbocco nell’adozione di misure efficaci per aiutarli nella lunga ‘traversata nel deserto’ che ci aspetta nei prossimi mesi. Governo nazionale e amministrazioni locali devono rispondere subito al grido di dolore delle imprese messe in ginocchio dall’emergenza sanitaria: lo diciamo da tempo e speriamo di essere finalmente ascoltati. Confesercenti ha presentato un pacchetto di proposte (esenzioni fiscali, fondo perduto, prestito a lungo termine garantito dallo Stato, interventi sugli affitti) che chiediamo siano attuate immediatamente».