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Le mascherine a Torino saranno consegnate dagli amministratori di condominio. Il giallo delle “piemontesi”
Ai torinesi le mascherine saranno distribuite dagli amministratori di condominio. Spiegato il perché. Il giallo delle mascherine made in Piemonte
È stata presentata al Comune di Torino una richiesta di comunicazioni dal capogruppo del Partito Democratico, Stefano Lo Russo, riguardante la decisione di far distribuire e consegnare ai cittadini le mascherine da parte degli amministratori di condominio. Ora, l’assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile di Torino Alberto Unia ha risposto in Sala Rossa per spiegare il perché di questa decisione.
Perché gli amministratori di condominio
A Palazzo Civico, l’assessore Alberto Unia ha spiegato che «la Regione Piemonte ha deciso di organizzare la distribuzione delle mascherine ai cittadini, affidandosi ai singoli comuni. Noi abbiamo scelto di contattare tutte le quattordici sigle degli amministratori di condominio e l’ATC, per concordare la distribuzione attraverso i loro associati. Grazie alla loro disponibilità l’operazione, che non ha costi, sta proseguendo in modo fluido e possiamo così evitare lo spostamento di 800mila persone, o quanto meno uno per famiglia, per andare a ritirare ognuno la sua mascherina. Dove non arriveranno gli amministratori di condominio – ha proseguito Unia – arriverà comunque la Città a consegnarle direttamente a casa, grazie alla collaborazione della Protezione civile e degli agenti della Polizia municipale. Abbiamo scelto di non ricorrere alle farmacie per evitare un’eccessiva mobilità di persone e per non sovraccaricarle di un ulteriore servizio che può rallentarne la normale attività».
Non tutti gli amministratori lo sapevano
Dopo la spiegazione fornita dall’assessore Unia, il capogruppo Stefano Lo Russo ha sottolineato che vi erano delle incongruenze. «Mi risulta – ha fatto notare Lo Russo – che non tutti gli amministratori sono informati e che molti di loro hanno appreso di questa iniziativa dagli organi di informazione. Rilevo qualche perplessità: sono centottantamila i condomini torinesi e molti amministratori non sono ancora stati informati e con quale modalità si pensa di distribuire le mascherine agli amministratori. Non c’è la certezza di raggiungere tutti. E si carica di una grande responsabilità personale gli amministratori. Forse era meglio coinvolgere circoscrizioni e farmacie che, con l’utilizzo della tessera sanitaria avrebbero permesso tracciatura, maggiore sicurezza e la garanzia di raggiungere tutti i cittadini. Infine, ci permettiamo un suggerimento: come per le paratie dei taxi in plexiglas, prima di fare annunci a mezzo stampa o sui social, conviene verificare che l’iniziativa proposta sia davvero percorribile e i diretti interessati siano informati della questione».
Ma c’è chi non ha avuto problemi
Nonostante la discussione avviata da Lo Russo, Federico Mensio (M5S) ha precisato che questa a suo avviso è una inutile polemica e che «la mia amministratrice di condominio, tra l’altro, mi ha confermato di avere ricevuto precisa comunicazione ieri dalla sua associazione. Questa mattina si è collegata al sito Torino facile, ha fatto la richiesta, e giovedì andrà a ritirare le mascherine, pronte per la distribuzione».
Il giallo delle mascherine made in Piemonte
In questi giorni gira su alcuni media e Social la voce che le mascherine che la Regione Piemonte ha iniziato a distribuire ai cittadini piemontesi, e che dovevano essere prodotte da altrettante aziende piemontesi, in realtà per una parte non lo sarebbero. Ma la Regione ha replicato che «Rispetto al confezionamento fuori dal Piemonte non ci sono evidenze dal materiale pubblicato online».
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Immagine di copertina rappresentativa. Credit: pixabay-christo-anestev
Ciro antonio pece
6 Maggio 2020 at 8:42
Come tutte le cose che fanno a torino , Sara’ un fallimento totale.Piuttosto spiegatemi perché nessuna farmacia vende le mascherine chirurgiche a 50 centesimi.