Cronaca Live
Muore bimba durante il parto. Pochi giorni dopo anche la mamma: due ginecologi indagati
Accusa di duplice omicidio colposo per due medici dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri
MONCALIERI (TORINO) – Accusa di duplice omicidio colposo: a processo Pier Luigi Montironi, primario di ginecologia dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri e due ginecologi che lavorano nella stessa struttura. I medici sono sotto indagine a causa del decesso di Sara Festa, una donna di 39 anni morta il 23 aprile 2017 presso l’ospedale Molinette di Torino.
Prima la figlia, poi la mamma
Secondo le varie ricostruzioni, la donna avrebbe partorito Giorgia, una bimba priva di vita. Con molta probabilità, la morte della piccola sarebbe stata provocata da una pressione arteriosa troppo elevata della mamma – e sottovalutata dallo staff medico. L’ipertensione avrebbe così provocato anche gravi danni a Sara che, dieci giorni dopo il parto, sarebbe stata ricoverata d’urgenza presso l’ospedale Molinette di Torino.
Un’emorragia
Sembrerebbe che la donna sia morta a causa di una gravissima emorragia provocata dall’ipertensione. I medici, non avendo eseguito i corretti approfondimenti circa il suo stato di salute, l’avrebbero dimessa dall’ospedale senza valutare le possibili conseguenze. Pertanto, il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo avrebbe formalizzato l’accusa nei confronti dei ginecologi che seguivano lo stato di salute della donna nel momento in cui si trovava presso l’ospedale di Moncalieri.
Sara Festa: affetta dalla sindrome di Hellp?
Con molta probabilità, la paziente era affetta dalla cosiddetta sindrome di Hellp. Si tratta, in sintesi, di una complicanza della preeclampsia. Disturbo che, in genere, si manifesta nella fase tardiva della gravidanza.
Il processo per il caso Sara Festa
L’udienza preliminare, disposta dal Giudice Sara Perlo, è stata tenuta il 24 settembre 2019. Il processo è stato programmato per il 12 febbraio 2020. I medici sono assistiti dagli avvocati Domenico Calderone, Silvia Giancola, Maurizio Bortolotto, Cristina Airoldi e Cosimo Maggiore. I familiari della donna sono rappresentati dall’avvocato Claudio Strata, mentre l’ospedale è assistito dall’avvocato Giuseppe Caccavo.