Cronaca Live
Nel Torinese, mascherine per tutti gli abitanti
A Givoletto, nel Torinese, sono in distribuzione per tutti gli abitanti le mascherine di protezione contro il Coronavirus Covid-19, donate dalla Diastar, azienda di Torino. Un esempio da seguire
Da oggi, giovedì 2 aprile, nel comune di Givoletto (TO) sono in distribuzione porta a porta circa 4.000 mascherine di protezione contro il Coronavirus Covid-19 donate dall’azienda torinese Diastar. Un esempio di responsabilità civile da seguire. A consegnare casa per casa le mascherine sono i consiglieri e un gruppo di volontari.
Il generoso gesto e l’emozione della sindaca
Ad aver compiuto il generoso gesto è l’azienda di Grugliasco Diastar, da poco trasferitasi dalla vecchia sede di Collegno in corso Allamano 34, vicino allo stabilimento Maserati. La Diastar Group è un’azienda specializzata in frese diamantate per il settore dentale. Ma, visto quanto accaduto dallo scorso 21 febbraio con lo scoppio dell’epidemia di Coronavirus, a tempo di record si è messa a produrre speciali mascherine protettive dotate di una membrana interna in particelle d’argento, con azione “biocida”. E ora, un bel numero di queste sono in distribuzione nel paesino alle porte di Torino. È «un grande regalo», ha commentato la sindaca di Givoletto Azzurra Mulatero. «Mi sento il sindaco più fortunato d’Italia – aggiunge – ed esprimo immensa gratitudine per l’imprenditore che ha voluto farci questo dono, che mi permette di proteggere tutta la popolazione in questi difficilissimi momenti».
Le mascherine speciali
Le mascherine donate dalla Diastar, come accennato, non sono mascherine “qualunque”, ma realizzate con un tessuto di nuova generazione: antibatterico, idrorepellente, impermeabile, ionizzante, termoregolante. E sono lavabili in lavatrice a 40 °C o in autoclave. Al momento, la Diastar riesce a produrre circa 2.500 mascherine al giorno.
«Ero molto preoccupata – sottolinea Azzurra Mulatero – perché la Protezione Civile annullava i nostri ordini. Fino a ora ci aveva mandato 50 mascherine per 4 mila abitanti. Dopo questa donazione ho detto all’Unione dei Comuni della nostra zona che rinuncio alle 250 mascherine che ci avrebbero mandato. Inoltre, domanderò ai cittadini di non prendere in consegna la loro mascherina se non ne hanno bisogno e se ci saranno delle rimanenze le darò alla Croce Rossa».
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Immagine di copertina rappresentativa. Credit: pixabay-rottonara