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Piemonte, 46 decessi. Positive due donne incinte

«Un terribile nemico invisibile che ci sta portando via tutti i nostri affetti più cari». La situazione aggiornata alle ore 20.30

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Coronavirus terapia intensiva

Nella giornata di oggi si sono verificati 46 decessi. Il numero è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 10 in provincia di Torino, 11 nell’Alessandrino, 3 nel Cuneese, 2 nel VCO, 3 nell’Astigiano, 15 nel Biellese, 1 nel Vercellese, 1 residente fuori regione.

545 persone decedute in Piemonte

In totale, dall’inizio emergenza, sono decedute 545 persone, così suddivise su base provinciale: 170 a Torino, 131 ad Alessandria, 19 ad Asti, 56 a Biella, 34 a Cuneo, 67 a Novara, 25 a Vercelli, 33 nel Verbano-Cusio-Ossola, 10 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Un nemico invisibile

«Un’altra giornata in cui sentiamo il bisogno di stringerci agli affetti di tutte le persone che questo nemico invisibile ci sta portando via – commentano il presidente Alberto Cirio e l’assessore Luigi Genesio Icardi – Il nostro pensiero va alle loro famiglie e a quelle di tutti gli operatori sanitari che combattono da settimane in prima linea questa battaglia. Donne e uomini verso i quali il nostro grazie non sarà mai abbastanza».

Quasi 7.000 contagiati

6.708 persone positive al Coronavirus in Piemonte, delle quali 3.149 in provincia di Torino. Altre 1.042 in provincia di Alessandria, 296 in provincia di Asti, 341 in provincia di Biella, 502 in provincia di Cuneo, 585 in provincia di Novara, 341 in provincia di Vercelli, 279 nel Verbano-Cusio-Ossola, 63 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi, 110 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 415. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 18.486, di cui 11.329 risultati negativi.

Due mamme positive al virus partoriscono a Noavara

Due bambini, una femmina e un maschio, sono nati in questi giorni all’ospedale di Novara da mamme positive al coronavirus. I parti sono avvenuti senza complicanze e in entrambi i casi mamma e bambino stanno bene.

Una procedura dedicata alle mamme incinta

 «Nelle scorse settimane abbiamo steso una procedura operativa con la quale sono stati definiti i percorsi delle donne covid positive che si ricoverano presso la nostra struttura per patologie della gravidanza o per partorire – spiega il dottor Alberto De Pedrini, attuale responsabile della Struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Aou di Novara – È stato inoltre definito il percorso del neonato e la gestione dell’allattamento. Abbiamo allestito una sala parto dedicata separata dalle altre sale parto. Tutto ciò permette di garantire un parto sicuro alle future madri e ai loro bambini oltre che alle altre donne e a tutti gli operatori sanitari, medici, ostetriche e operatori socio-sanitari». Una delle due donne ha partorito naturalmente, mentre l’altra ha fatto ricorso al taglio cesareo, ma per patologie differenti dall’infezione da coronavirus.

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