Il Piemonte scende in campo contro la trasmissione Report: lesa l’immagine della Regione

Lunedì scorso, nella trasmissione di RAI 3 Report è andato in onda un servizio sul Piemonte, intitolato “Il pasticcio piemontese”. Dopo la trasmissione, la Regione Piemonte ha emesso una nota in cui si dice «rammaricata per l’operato dei responsabili della trasmissione Report in quanto non hanno fornito una rappresentazione della gestione dell’emergenza Coronavirus in Piemonte corrispondente a quanto emerge dalle interviste e dalla documentazione filmata registrata». I fatti.

Non si negano i fatti, ma la verità sarebbe un’altra

In Regione non si nega che vi siano anche state e vi siano tutt’ora delle criticità – ma, d’altronde, sfideremmo chiunque a non trovarne da quando è scoppiata l’emergenza in tutta Italia prima, e in Europa subito dopo. Tuttavia, visto quanto sarebbe stato affermato o sottinteso nel servizio in Tv, la Regione Piemonte, intende «sicuramente ricorrere allo strumento giudiziario per la tutela della propria immagine e dei propri interessi gravemente lesi».

Le immagini “ingannevoli”

Secondo la nota della Regione Piemonte, nel servizio sono state fatte vedere delle immagini relative al bar dell’ospedale di Alessandria che non corrisponderebbero al vero: su Report, il bar dell’ospedale è stato «presentato come luogo potenzialmente fonte di contagio per la presenza di una attigua sala di attesa, dove stazionerebbero pazienti sospetti Covid-19». Tuttavia, prosegue la nota, «è sufficiente un sopralluogo per accertarsi che non esiste alcuna sala d’attesa e che per i pazienti Covid», e che invece, «vi sono percorsi dedicati che non intersecano mai percorsi di personale e pazienti non Covid.

La questione mascherine non conformi

Sempre nel servizio di Report, si sarebbe fatta una ricostruzione circa l’acquisto delle mascherine Miroglio – definite senza certificazione – che non è corretta. Secondo la Regione Piemonte, le mascherine Miroglio, invece, «sono prodotte in conformità all’articolo 16 del Decreto legge “Cura Italia”, oltre a essere testate e certificate a uso sociale in ambito nazionale e internazionale». Oltre a questo, si sarebbe erroneamente affermato che le mascherine Miroglio “non sono mai arrivate”. Mentre, «sono state invece consegnate a centinaia di migliaia all’Unità di Crisi (le prime 500mila donate a titolo personale da Giuseppe Miroglio, azionista del Gruppo) e successivamente distribuite a Comuni, associazioni del Coordinamento regionale della Protezione civile, Amministrazioni statali (Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco…) e medici di base (unitamente a quelle chirurgiche)», sottolinea la Regione Piemonte.

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Il Pasticcio Piemontese

Sebbene il titolo del servizio di Report fosse intitolato “Il Pasticcio piemontese”, secondo la Regione Piemonte, questo altri non sarebbe che «un discutibile espediente mediatico, che confonde atti prodotti da Uffici periferici delle Asl, sui quali l’assessore non poteva avere conoscenza diretta, con gli atti prodotti dall’Unità di Crisi su questioni di fondo di primaria importanza, come le norme sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Miscelare atti prodotti da enti diversi, come avessero una unica genesi, è una travisazione della realtà. A ciò – conclude la Regione – si aggiunga che le risposte verbali e scritte alle domande, puntualmente fornite dagli intervistati, sono state utilizzate dagli autori della trasmissione Report parzialmente, tanto che i telespettatori non hanno avuto la possibilità di farsi un’idea obiettiva delle tematiche affrontate». Insomma, dal servizio il Piemonte non ne uscirebbe bene, ma a quanto pare le cose non stanno esattamente così.

Immagine di copertina rappresentativa. Credit: pixabay-rottonara