Cronaca Live
Rubano auto della Polizia: agenti scovano traffico illecito (VIDEO)
Il furto di auto destinate alla Questura ha fatto scattare un’indagine. Sgominata banda che rubava auto, modificava i telai, le ritargava e le rivendeva in Romania
TORINO – La misteriosa sparizione da un deposito a Chivasso (Torino) di quattro auto destinate alla Questura di Torino ha fatto scattare, nell’aprile del 2018, un’indagine della polizia stradale culminata, dopo più di un anno, in quattro arresti a Ivrea (Torino) e Vercelli. Le vetture (Alfa Romeo Giulia 2.2. turbo 180CV super, blindate, nuove da immatricolare, già allestite con sirena bitonale e lampeggiante) in seguito sono state ritrovate. Ed è stata smantellata una banda dedita al furto e al riciclaggio di trattori, scavatori e macchine operatrici. A guidare il gruppo era un cinquantottenne di Ivrea già noto alle forze dell’ordine. I veicoli venivano trafugati nell’Eporediese, nel Vercellese e nell’Astigiano e, poi, esportati illegalmente in Romania. Gli episodi contestati sono una trentina. L’inchiesta è stata chiamata “operazione Giulia” perché è partita dal ritrovamento, nella zona precollinare di Settimo Torinese, di un’Alfa Romeo Giulia con una targa falsa. Due persone sono ricercate.
Le indagini
Le indagini degli agenti del Compartimento Polizia Stradale “Piemonte e Valle d’Aosta” di Torino, sono scattate dopo che nell’aprile del 2018, a Chivasso (TO), da un deposito/carrozzeria, erano “sparite” nella stessa notte quattro Alfa Romeo modello Giulia 2.2. turbo 180CV super, blindate, nuove da immatricolare, già allestite con sirena bitonale e lampeggiante e destinate alla Questura di Torino. Tutte le auto sono state poi successivamente ritrovate.
L’episodio destava fin da subito particolare allarme tra gli inquirenti poiché era certo che doveva trattarsi di un gruppo di persone esperte, almeno 4 o 5, che avevano intenzioni di commettere gravi delitti.
Alfa Romeo con targhe false
Il rinvenimento di una Alfa Romeo modello Giulia con targhe false, parcheggiata sulla pubblica via, in mezzo alle villette di Settimo Torinese, nella tranquilla zona pre-collinare, ha dato il via alla complessa indagine, che dopo oltre un anno ha consentito di sgominare un articolato sodalizio criminoso dedito al furto ed al riciclaggio di trattori agricoli e macchine operatrici che, trafugati nell’eporediese, nel vercellese e nell’astigiano, venivano illegalmente esportati in Romania.
Il gruppo criminale
Il gruppo criminale composto da 4 persone, capeggiato da un 58enne di Ivrea, B. R., già conosciuto dagli inquirenti poiché arrestato in passato per gli stessi delitti, in ore serali e notturne si introduceva presso cantieri, aziende agricole o attività commerciali specializzate in rivendita di macchine operatrici e trafugava escavatori e macchine movimento terra di alto valore commerciale che, dopo esser stati temporaneamente nascosti in “posti” sicuri, spesso in zone boschive di difficile accesso, venivano riciclati mediante alterazione del numero di telaio e poi venduti in Romania.
Gli episodi contestati ed accertati in un breve arco temporale, che va dall’aprile 2018 al giugno 2019, oltre all’associazione per delinquere (contestata solo a 4 indagati) sono circa 30 e risultano consumati in Ivrea (TO), Chivasso (TO), Settimo Torinese (TO), Cavagnolo Piemonte (TO), Livorno Ferraris (VC), Aramengo (AT), Montanaro (TO), Viverone (BI), Caluso (TO), Alice Castello (VC), Borgo D’Ale (VC), Gassino Torinese (TO), Borgomasino (TO), Maglione (TO), Villareggia (TO), Novara, Burolo (TO), San Sebastiano da Po (TO).
Un furto ai danni del Comune di Strambino
Tra i numerosi episodi accertati, relativi soprattutto al furto di trattori agricoli, spicca anche un furto consumato nel novembre del 2018 ai danni del Comune di Strambino (TO) ove gli indagati avevano trafugato dal mercato rionale, sradicandoli dal marciapiede, n. 3 colonnine per l’erogazione di energia elettrica e acqua potabile che i poliziotti della Stradale nel corso delle perquisizioni ed arresti eseguiti tra nei primi giorni di settembre, hanno poi rinvenuto e sequestrato in un terreno ubicato a Vigevano (PV) in uso ad una famiglia di sinti piemontesi. Uno dei maggiori indagati, infatti, A. G. di anni 51 di Crescentino, li aveva consegnati al cugino L. C. di Asti, di anni 44, che in quel periodo aveva lì spostato la sua dimora poiché ricercato dalle forze dell’ordine.
Sulla base degli elementi raccolti dalla Polizia Stradale, il Gip del Tribunale di Ivrea, su richiesta della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale, emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 6 persone, 4 delle quali catturate nei giorni scorsi ed associate al carcere di Ivrea mentre 2 di loro al momento risultano ancora ricercate.
Furto e ricettazione per 800.000 euro
I capi di imputazione contestati ai maggiori indagati sono 44 riguardanti il furto e la ricettazione di numerosi mezzi per valore commerciale complessivo di circa 800.000 €.
Durante le perquisizioni la Polizia Giudiziaria ha sequestrato due veicoli(Jeep Renegade e Peugeot Expert dotati di targhe false) usati per compiere i delitti, nonché materiale utile per contraffare targhe automobilistiche e strumenti usati duranti i colpi, quali radio trasmittenti, inibitori di segnale (Jammer) lampeggianti blu in uso alle forze dell’ordine, palanchini, tronchesi e attrezzi artigianali utili per aprire e forzare serrature di ogni genere.