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Sciopero dei rider in tutta Italia: «Siamo pedine in mano a un algoritmo, non ordinate»

Tra le richieste la stipulazione di un contratto con tutele e garanzie reali, oltre che a una retribuzione adeguata

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Immagine rappresentativa

TORINO – Domani incrociano le braccia in tutta Italia i rider del food delivery. In una lettera aperta, inviata ai clienti e all’opinione pubblica, i fattorini chiedono di non fare acquisti in segno di solidarietà.

Le richieste dei rider

I rider chiedono un contratto vero e proprio, con tutele reali, concrete garanzie, equità e rispetto del loro lavoro con una retribuzione adeguata. In altre parole, un contratto collettivo nazionale. «Ci troviamo – spiegano – in una situazione paradossale, eppure diffusa nel mondo del lavoro contemporaneo, sempre più simile ad una giungla: siamo pedine nelle mani di un algoritmo, eppure siamo considerati lavoratori autonomi; siamo inseriti in un’organizzazione del lavoro senza alcun potere, eppure non siamo considerati lavoratori dipendenti».

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