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Scontri a Torino del 26 ottobre, colpo di scena: il Gip non convalida gli arresti

Per il giudice non ci fu devastazione e saccheggio. Non convalidati gli arresti del 9 marzo

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Devastazioni e saccheggi in centro a Torino
La devastazione e i saccheggi del 26 ottobre a Torino

TORINO – Colpo di scena al tribunale di Torino, sono cadute le accuse di devastazione e saccheggio a carico dei maggiorenni arrestati martedì 9 marzo per l’assalto alle vetrine dei negozi del centro durante una manifestazione del 26 ottobre contro le restrizioni anti Covid. Il giudice Agostino Pasquariello non ha convalidato gli arresti, differenziato le posizioni degli indagati: per sette ha disposto la custodia in carcere; per otto i domiciliari e per gli altri l’obbligo di dimora.

Una questione di tempo

Secondo il giudice il fermo non può essere convalidato perché «eseguito a oltre quattro mesi di distanza dai fatti», un lasso di tempo che «rende difficile ipotizzare l’attualità di un pericolo di fuga».

Niente qualificazione giuridica

Per quanto riguarda invece la richiesta del reato di saccheggio e devastazione, riqualificata da Pasquariello, «non si condivide la qualificazione giuridica dei fatti operati dal pubblico ministero. È fatto notorio che il 26 ottobre si siano verificati episodi di violenza e di scontro con le forze dell’ordine a opera di una frazione di partecipanti. Trattasi di singoli episodi di aggressione perpetuati da singoli individui in danno di singoli negozi. Nessun altro fatto è allegato e investigato dagli inquirenti».

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