Cronaca Live
Storie di “ordinaria” violenza a Torino
Cinque storie di ordinaria e brutale violenza a Torino che fanno riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso
TORINO – Storie di “ordinaria” e brutale violenza dentro le mura di casa, dove nessuno vede cosa accade. Ma che sono una realtà, un fenomeno ancora troppo diffuso.
La storia di Federica
Federica ha scoperto che il suo convivente fa uso di droga. Il suo carattere è cambiato e sta diventando sempre più aggressivo e le chiede in continuazione soldi che lei fa fatica a dargli. Una mattina, accecato dall’ira per il suo rifiuto, dopo aver preso a calci il cane, la colpisce all’orecchio con un manico di scopa, causandole un trauma cranico e lesioni all’apparato acustico.
La storia di Fathia
Fathia è incinta del terzo figlio. Suo marito da un po’ di tempo è diventato aggressivo e quando si arrabbia la insulta, la denigra e rompe gli oggetti di casa. Anche quel giorno, per un banale litigio ha infranto il vetro della porta. Poi se la prende con lei: tirandola per i capelli, la scaraventa a terra sopra i cocci di vetro infranto e la schiaffeggia.
La storia di Dolores
Dolores subisce continue aggressioni del marito, appena arrivato dal Perù, ossessionato dalla gelosia. Un giorno, mentre parla al telefono con un’amica, lui le si avvicina e la strattona per sapere con chi parla. Lei cerca di allontanarlo seccata e lui allora le dà una testata in volto causandole la rottura del setto nasale con prognosi di 20 giorni.
La storia di Sofia
Sofia è a casa del suo fidanzato. Hanno litigato e lei adesso non vuole avere rapporti sessuali. Lui la spinge sul letto, si mette a cavalcioni su di lei e la colpisce sul volto e sul ventre. Sofia riporta trauma cranico e contusioni al torace e all’addome.
La storia di Svetlana
Svetlana, da poco in Italia, conosce un suo connazionale con il quale ha un figlio. Lui però ha il vizio di bere e quando è ubriaco diventa violento. Una sera, mentre sono in cucina per preparare la cena, iniziano a litigare e lui afferra la pentola che è sul fornello acceso, piena d’acqua bollente e cerca di tirargliela addosso. Fortunatamente Svetlana riesce a scansare il getto. Il compagno, ancora più arrabbiato, la colpisce con calci e pugni, incurante delle sue urla e della presenza del bambino.
I cinque casi di violenza domestica
Questi sono solo cinque casi di violenza domestica di cui oggi siamo a conoscenza. Ma quanti ne accadono ogni giorno senza che alcuno lo sappia e senza che si ponga fine? Questi fatti di violenza, declinata in tutte le sue forme: fisica, psicologica, sessuale ed economica, sono giunti negli ultimi mesi all’attenzione della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, grazie all’intervento delle volanti chiamate a intervenire, qualche volta dalle stesse vittime; altre dai vicini di casa.
Niente denuncia, ma…
I compagni di queste cinque donne sono stati ammoniti dal Questore di Torino per le lesioni e le percosse di cui si sono resi responsabili ai danni delle loro partner, cosa che ha permesso di bloccare sul nascere l’escalation della violenza, anche in quei casi in cui la vittima non ha inteso denunciare l’aggressore. L’ammonimento è infatti un provvedimento di diffida a cessare qualsiasi comportamento violento, la cui efficacia è stata comprovata dall’esperienza di questi anni, anche grazie al fatto che permette di inviare l’aggressore a seguire un percorso di gestione delle proprie emozioni, mentre la vittima viene invitata ad usufruire dei servizi legali e psicologici dei centri antiviolenza.