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Torino, migranti rifiutano tampone per evitare il rimpatrio

Dopo due casi di Covid nella struttura in cui si trovano, gli ospiti si sono rifiutati di eseguire il tampone, ritardando così il processo di espulsione

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migranti rifiutano test covid
Immagine rappresentativa

TORINO – Saltano per ragioni legate all’emergenza Covid le udienze, davanti ai giudici di pace di Torino, per la convalida dei trattenimenti degli stranieri irregolari al CPR (Centro di permanenza per i rimpatri). Oggi è stato necessario disporre dei rinvii per l’impossibilità – comunicata dalla Prefettura – di procedere al collegamento in videoconferenza dei migranti.

Tampone rifiutato

La questione, secondo quanto si è appreso in ambienti vicini a Palazzo di Giustizia, è sorta dopo il 19 marzo, quando si sono verificati casi sospetti di Covid su due inservienti in servizio nella struttura di corso Brunelleschi. Molti ospiti, a differenza del personale, hanno rifiutato di sottoporsi al tampone: l’espediente – viene spiegato – permette di non dare corso all’iter (che prevede l’imbarco in un aereo) verso l’espulsione. È stato dunque necessario, sempre secondo quanto si apprende, procedere alla quarantena e all’isolamento. Nei giorni scorsi una ispezione delle autorità sanitarie, coordinata dalla Prefettura, aveva accertato che dal punto di vista delle norme anti Covid il CPR è in regola.

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