Cronaca Live
Torino, sgominata la banda della “marmotta”
Arrestati a Torino i componenti della banda della marmotta: due uomini e una donna; una quarta ragazza è stata denunciata. I fatti
TORINO – In seguito a un’intensa attività investigativa, durante la notte del 22 dicembre, in via G. Cena di Settimo T.se (TO), il personale della Squadra Mobile della Questura di Torino ha arrestato tre pregiudicati per il furto aggravato di un’autovettura e il successivo furto aggravato commesso in danno dello sportello bancomat della filiale della Banca d’Alba sita in via Torino 4 di Settimo Torinese (TO), messo in atto con il metodo della cosiddetta “marmotta esplosiva” (micidiale marchingegno artigianale costituito da un supporto in ferro imbottito di polvere esplosiva).
I componenti della banda
La banda era così costituita: Grossi Carlo, classe 1989, pregiudicato residente in provincia di Foggia, incaricato di assemblare e far deflagrare la “marmotta”, nonché di rubare la vettura da utilizzare per il “colpo”; Merolla Cristian, classe 1982, residente in zona Vallette di Torino, incaricato di individuare il bancomat da depredare; Cara Roberta, classe 1992, residente a breve distanza dalla banca, reclutata nell’occasione per effettuare il sopralluogo finale nei pressi dell’obiettivo e di mettere a disposizione la propria abitazione come base logistica per i due complici, una volta eseguito il furto. Veniva peraltro deferita in stato di libertà anche una quarta persona, ovvero una ragazza (classe 1988), che aveva accompagnato i tre arrestati nelle fasi precedenti al delitto.
La marmotta
Nella notte di lunedì, infatti, il gruppo composto dalle quattro persone anzidette, dopo aver effettuato congiuntamente il sopralluogo nei pressi della filiale bancaria prescelta e dopo avere rubato un’autovettura parcheggiata sulla pubblica via, si divideva: mentre le due ragazze raggiungevano l’abitazione in attesa dei complici, i due uomini si dirigevano con l’autovettura rubata alla banca e facevano esplodere l’apparecchiatura bancomat lì posizionata con la “marmotta esplosiva”, precedentemente assemblata, generando un boato che svegliava numerosi residenti della zona.
Il colpo frutta bene
La deflagrazione sventrava totalmente lo sportello dell’apparecchiatura bancomat, dalla quale veniva sottratta la somma di 14.600 euro. Successivamente, i due malviventi si allontanavano rapidamente e abbandonavano il veicolo rubato, recandosi a piedi presso l’abitazione della complice; in queste fasi nascondevano sotto un veicolo in sosta gli arnesi atti allo scasso e alcuni candelotti di polvere da sparo non utilizzati (successivamente rinvenuti dagli operatori). Gli investigatori, che avevano assistito alle fasi antecedenti all’atto criminoso, irrompevano nell’alloggio dove i quattro malviventi avevano trovato rifugio, verificate le necessarie condizioni di sicurezza.
L’irruzione della polizia
Al momento dell’ingresso, i poliziotti fermavano le due donne e uno dei malfattori, mentre l’altro cercava di fuggire, calandosi da un balcone. Il fuggitivo però veniva immediatamente bloccato da alcuni investigatori, che si erano opportunamente posizionati in strada proprio per scongiurare tale evenienza e che lo acciuffavano ancora aggrappato alla grondaia del palazzo.
Non si trova il bottino
Nonostante le accurate ricerche, estese anche alle zone circostanti allo stabile e a quelle limitrofe al luogo di abbandono del veicolo rubato, non veniva rinvenuto il bottino sottratto presso la filiale bancaria, che evidentemente doveva essere stato nascosto dai due malviventi, in luogo sicuro, prima di fare ritorno alla base logistica rappresentata dall’abitazione della complice. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea (TO), competente per l’arresto, chiederà nella giornata odierna al G.I.P. la convalida dell’arresto con richiesta di custodia cautelare in carcere per gli arrestati. Sono tuttora in corso le indagini, da parte della Squadra Mobile, al fine di definire l’eventuale coinvolgimento degli arrestati in analoghi pregressi episodi delittuosi verificatisi in questa provincia.