Curiosità
Mole Antonelliana: 10 cose che (forse) non sai
E’ uno degli edifici più affascinanti di Torino, ma pochi conoscono tutte le vicissitudini, i segreti e i progetti originali che hanno caratterizzato il simbolo della nostra città
Per un torinese, la Mole Antonelliana non ha bisogno di presentazioni. Si tratta, infatti, di uno dei più importanti edifici-simbolo della nostra città. Tutti sanno anche che il suo particolare nome deriva da quello dell’architetto che l’ha concepita: Alessandro Antonelli. Ma ci sono alcune curiosità che, forse, alcuni di voi ancora non conoscono. Eccone alcune.
Sapevi che…?
Intorno alle fine del 1800 – più precisamente tra il 1889 e il 1908 – la Mole Antonelliana era considerata la struttura architettonica più alta del mondo. La sua altezza era di 167,5 metri
L’Angelo caduto
Siamo abituati a pensare alla Mole Antonelliana con una bella stella sulla guglia. Pochi, tuttavia, sanno che inizialmente vi era una sorta di angelo color oro (o Genio Alato) dell’altezza di 4 metri. Venne posto in cima alla Mole proprio il giorno della sua inaugurazione, ma l’11 agosto del 1904 un violentissimo nubifragio lo staccò. In realtà non cadde del tutto: rimase pericolosamente in bilico nel terrazzino che si trovava immediatamente sotto. A seguito di tale incidente si decise di rimpiazzare l’angelo con una stella. Simbolo che, secondo alcuni, farebbe parte di un’antichissima tradizione esoterica della città di Torino. Mentre, per altri, rappresenterebbe la «Stella d’Italia». L’unica cosa certa è che la stella fu realizzata Celestino Fumagalli (allievo di Bistolfi) all’epoca proprietario della Fonderia Artistica Fumagalli.
Sapevi che…?
L’Angelo (o Genio Alato) venne sostituito nel 1906 con la stella. Si trattava di una stella a 5 punte. Era stata realizzata in rame e placcata con oro. Il costo fu di 5.700 lire, più quello dei bulloni.
Vita breve anche per la stella
La Mole Antonelliana – forse molti di voi lo ricorderanno – subì un grave danno anche nel 1953. Erano passate da poco le 19:00 del 23 maggio e le temperature erano altissime per la stagione: 38 gradi Celsius. Ma verso il tardo pomeriggio il cielo cominciò ad annuvolarsi e nel giro di breve tempo si scatenò un vero e proprio nubifragio con raffiche di vento altissime. Fu in quel momento che la guglia della Mole – di ben 47 metri di altezza e del peso di 400 tonnellate – cadde rovinosamente verso terra. A essa era attaccata la famosa stella a cinque punte che si schiantò accanto al palazzo RAI. Pare che Piero Angela – all’epoca giovanissimo – fu testimone dell’incidente.
La ricostruzione della Mole
Il 31 gennaio del 1961, un operaio specializzato salì a 165 metri di altezza. La giornata non aiutava: era fredda e nebbiosa. Il coraggioso intervento fu ricostruito in un breve film amatoriale che potete vedere, in parte, nel video qui sotto. Ulteriori informazioni si trovano nel libro di Daniela Rissone: «La stella fra le stelle», volume edito dal Centro Studi Piemontesi.
Sapevi che…?
La stella fu completata il 10 aprile del 1889 ma Antonelli non ebbe mai la fortuna di vederla sulla Mole: morì, purtroppo, 5 mesi prima. L’architetto, tuttavia, lavorò fino agli ultimi giorni alla progettazione della Mole. Salì, più volte, anche a decine di metri d’altezza grazie a un rudimentale ascensore azionato da una carrucola.
Un’opera religiosa?
Inizialmente, la Mole era stata concepita a scopo religioso. Sarebbe dovuta essere, infatti, una Sinagoga. Nel 1863 la comunità ebraica torinese decise di acquistare un terreno vicino a Via Montebello. Alessandro Antonelli lì, avrebbe dovuto progettare una Sinagoga alta 47 metri. Con il tempo, tuttavia, il progetto originale venne completamente stravolto dalla mente geniale dell’architetto. Cosa che non piacque affatto alla Comunità Ebraica. A tal punto che una decina di anni dopo barattò la Mole con il Comune di Torino in cambio di un terreno situato in zona San Salvario. Luogo dove ora sorge una Sinagoga. Probabilmente nessuno si aspettava che dai 113 metri del progetto originale, la struttura potesse diventare di oltre 167 metri. La comunità Ebraica si fece comunque carico dei costi di ultimazione lavori: la spesa si aggirava intorno alle 40.000 lire.
L’ennesimo cambio di stella
La Mole subì numerose opere di ristrutturazione e lo scheletro passò dalla semplice muratura a un’armatura metallica rivestita in pietra. Tra il 1955 e il 1960 venne anche sostituita la stella – la stessa che c’è ancora oggi. Oggetto che, come ben sappiamo, è diverso da quello originale: ha un diametro di 2,4 metri e non è più a cinque punte ma a 12. L’asta che la sorregge è alta un metro. Inoltre, la nuova stella è costituita da una lega metallica di acciaio-alluminio e dotata di un impianto elettrico anti-fulmine. I lavori furono coordinati dall’Ingegner Giuseppe Perottino e terminarono nel 1960. Per l’inaugurazione si dovette attendere il 31 gennaio 1961.
L’ascensore per turisti
Tre anni dopo (nel 1964) si diede vita al primo ascensore che conduceva al Tempietto. Luogo dove i turisti possono, ancora oggi, godersi una vista mozzafiato. Ci vollero ancora diversi anni, però, per avere a disposizione sbarre di protezione per il balcone presente sul tempietto: pare che molti mitomani inscenassero tentati suicidi proprio in tale area.
Insomma, in tanti anni la Mole Antonelliana ha subito enormi cambiamenti ma resterà sempre l’edificio più affascinante della nostra città. Visti i precedenti, tuttavia, sembra non essere di buon auspicio avvicinarsi alla Mole durante i nubifragi.