Curiosità
Oliver, l’asino somalo nato a Zoom. Il video (e le foto) del cucciolo
Quelle di Zoom sono immagini che riempiono il cuore. Una mamma piena di attenzioni e il suo piccolo Oliver, che a pochi giorni dalla nascita comincia a interagire con animali di altre specie
TORINO – Il cucciolo è nato domenica 14 aprile, presso il bioparco ZOOM di Cumiana. Si tratta di un asinello somalo: uno dei mammiferi con il più alto rischio di estinzione al mondo. Ne sono rimaste, purtroppo, solo poche decine di esemplari. E proprio per questo motivo, sono stati recentemente segnalati dalla lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature come animali «in pericolo critico».
Parto notturno
Il parto, dopo una gestazione di circa 12 mesi, è avvenuto nelle ore notturne. Un fatto che accade spesso, quando gli animali si sentono più tranquilli. Alla nascita il piccolo pesava circa 25 kg. Gli asini somali sono contraddistinti da un colore grigio perlato, e dalle zampe con striature orizzontali nere. Molto simili a quelle della zebra.
Una mamma piena di attenzioni
La sua dolce mamma si chiama Ginger e lo riempie di attenzioni: lo accudisce, lo protegge e lo allatta giorno e notte. D’altro canto, anche il cucciolo è pieno di risorse e, nonostante abbia solo pochi giorni, ha già iniziato a fare i suoi primi passi. Ma non solo: sta cominciando a interagire con gli altri asini somali e tutte le specie che si trovano nella Fattoria del Baobab. Si tratta della riproduzione di una fattoria subsahariana.
Zoom impegnato per la salvaguardia
«Molti visitatori pensano di trovarsi di fronte a un animale qualsiasi e spesso non si rendono conto, invece, che stanno guardando negli occhi una delle specie più a rischio in natura. A ZOOM ci impegniamo da anni per la loro salvaguardia e – dichiara Sara Piga, veterinaria di ZOOM e membro della Commissione Europea EEP dell’asino somalo – siamo passati dall’ospitare un gruppo di giovani maschi a un gruppo riproduttore che ci ha permesso in soli 2 anni di creare il primo nucleo familiare. La riproduzione nelle strutture zoologiche consente la preservazione del DNA puro, in quanto viene esclusa la consanguineità, e permetterà in futuro un eventuale ripopolamento in natura, al momento non attuabile».
Capostipite dell’asino domestico
Il piccolo fa parte di uno dei 4 equidi africani ed è considerato il capostipite dell’asino domestico. Gli asini somali, infatti, per diversi secoli sono stati catturati dagli esseri umani. Lo scopo era proprio quello di trasformarli in animali domestici. Ma non solo: venivano (e vengono) utilizzati dalla medicina tradizionale etiope e somala. Senza considerare il fatto che in alcune zone del mondo uno dei pochi metodi di sostentamento è proprio la carne di questi asini. Questo è il motivo per cui tale razza rischia di estinguersi. A oggi, infatti, non si trovano più animali selvatici in Egitto, in Sudan e in Libia. Pochi, invece, sono rimasti in Eritrea, Etiopia e Somalia.
250 asini in Europa
In Europa sono presenti solo più 250 asini somali. Ma il bioparco ZOOM ne ospita un gruppo riproduttore (2 femmine, 1 maschio e ora 1 piccolo) che proviene dal parco Chemnitz (Germania), dal bioparco Beauval (Francia) e dallo zoo di Hannover (Germania). L’asino somalo è una specie EEP (European Endangered species Program) e la sua presenza, e riproduzione, nelle strutture zoologiche europee è coordinata dall’EAZA.