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Pasta Day, gli italiani e la pasta fai da te. Quanti la preferiscono?

In occasione del Pasta Day, che si celebra oggi 25 ottobre 2019, ecco una fotografia del rapporto tra gli italiani e la pasta – specie quella fresca

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Pasta Day

Oggi, venerdì 25 ottobre 2019 è il Pasta Day, la giornata dedicata a una delle maggiori specialità italiane, da sempre il pole position sulle nostre tavole. Ma che rapporto hanno oggigiorno gli italiani con la pasta? Come la mangiano o la comprano? Ecco alcune risposte in un’indagine condotta dalla Coldiretti.

Tagliatelle e spaghetti? Li faccio da me

Secondo quanto scoperto dalla Coldiretti, tra le famiglie italiane va molto di moda il fai da te della pasta. Infatti, quasi una famiglia su tre (32%) prepara pasta semplice o ripiena fatta in casa con il matterello o grazie all’aiuto delle nuove tecnologie – si legge in una nota relativa all’indagine Coldiretti/Ixè presentata in occasione della Giornata Mondiale della Pasta che celebra il 25 ottobre il piatto simbolo del Made in Italy e della Dieta Mediterranea.

Un ritorno al passato

Oggi «si registra uno storico ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione in casa – sottolinea la Coldiretti – Una tendenza confermata dal boom delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su Internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica».

Il “fatto in casa” ora ha più valore

«Per gli italiani che dalle campagne e dai piccoli comuni affluivano nelle grandi città lasciare le tradizionali abitudini culinarie era una straordinaria e simbolica conquista del nuovo benessere mentre oggi, con la riscoperta della genuinità come valore, il fatto in casa – continua la Coldiretti – torna a valere di più del prodotto acquistato. Se in passato erano soprattutto i più anziani ad usare il matterello, memori spesso di un tempo familiare casalingo, adesso – precisa la Coldiretti – la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di preparazione. Si cercano con attenzione la farine, magari utilizzando quelle degli antichi grani storici italiani, e quando non è possibile fare da soli si cerca comunque nello scaffale il prodotto che richiama alla genuinità e alla tradizione come dimostra la decisa svolta nazionalista della pasta con la nascita e la rapida proliferazione di marchi che garantiscono l’origine italiana del grano impiegato al 100%».

Se cerchi un ristorante, una trattoria o un pastificio dove trovare i migliori piatti di pasta fresca, non hai che da leggere questo articolo I love pasta! I migliori locali di Torino con pasta fresca.

Grazie all’etichetta

Questo successo della pasta è anche «dovuto all’entrata in vigore dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del grano impiegato fortemente sostenuto dalla Coldiretti ed entrato in vigore a febbraio dello scorso anno – precisa Coldiretti – Una domanda in crescita a livello nazionale e mondiale dove le esportazioni di pasta dall’Italia sono aumentate del 7% raggiungendo il record storico con un valore di oltre 1,5 miliardi di euro nei primi sette mesi del 2019. Oggi viene dall’Italia 1 piatto di pasta su 4 consumati nel mondo. Ogni italiano – conclude la Coldiretti – ne mangia 23 kg all’anno davanti a Tunisia con 16 kg, Venezuela con 12 kg e Grecia con 11,2 kg». Insomma, la pasta continua a essere un grande amore degli italiani.

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